giovedì 12 luglio 2012

The Call Of Ktulu dei Metallica, cento anni dopo


Mi ricordo uno più - uno meno avrò avuto tredici anni, avevo appena conosciuto Davide De Michelis.
Davide era un ragazzo di Roma, ormai sarà un uomo di Roma, era metallarissimo con cento toppe e i capelli lunghi fino a metà schiena, muscoloso, bellissimo, sembrava la versione metal di Conan il barbaro, beveva anche della birra in lattina.
Mi conquistò in tre secondi, io avrei voluto essere come lui, con la mascella ben pronunciata, le collane, le borchie e il giubbostto di jeans senza maniche.
Era più grande di me di qualche anno, ma a quell'età tra tredici e sedici c'è un abisso. Per me non dico fosse Dio, ma ci si avvicinava.
Arrivammo prestissimo a parlare dei Metallica.
Lui "Metallica"
Io: "Ride the lightning"
Lui: "secondo album"
Io: "1984"
Lui: "the call of Ktulu"
Io: "ultima del lato B"
Lui: "8 minuti e 35"
Io: "8 minuti e 52"
Lui: "8 minuti e 35"
Io: "No. 8 minuti e 52"

Niente, volevo solo dire, a distanza di venti venticinque anni, erano 8 minuti e 52.


martedì 10 luglio 2012

Mi ricordo nel 2001

Mi ricordo nel 2001, avevamo registrato "Anomalie domestiche" della WAH Companion, era stato un parto.
Le grafiche le aveva fatte un mio amico, che è ancora mio amico adesso, si chiama Mauro Simolo.
Avevamo passato interi pomeriggi e intere notti a fare questo booklet del CD della WAH Companion cercando i font giusti, assemblando un intero progetto fotografico, applicando filtri.
Questo in tempi in cui usare Photoshop non dico fosse strano, ma neppure proprio all'ordine del giorno come oggi.
Alla fine andava tutto bene, facciamo la prova di stampa funzionava tutto.

Saranno state le tre di notte, dovevamo consegnare il giorno dopo, dovevo portare i files allo stampatore, che mica si usava fare l'upload, che si andava ancora a 46kbps, figurati fare l'upload di dieci pagine di booklet alta risoluzione, non si usava mica.
Allora alla fine era tutto a posto, ritagliamo l'ultima prova di stampa, la pieghiamo, la infiliamo nel jewel case, che come ci insegna Wikipedia il jewel case "è l'involucro standard più diffuso per i compact disc, sin dal loro esordio sul mercato", la infiliamo nel jewel case, lo guardiamo, era stupendo.

"Fatta?", gli chiedo.
"Fatta", mi risponde Mauro.
Allora poi lui salva i file, me li mette su CD, spegne il computer, che spegnere un computer con Photoshop nel 2001 ci volevano dodici tredici minuti solo per spegnerlo, in quei dodici tredici minuti lui tira giù le serrande dell'ufficio, svuota il cestino della carta, fa la pipì, delle cose così insomma.
Io avevo il CD in mano, mi sembrava bellissimo, lo guardavo e riguardavo, a un certo punto guardo il dorso, c'era scritto "WAH Comapnion".
Così c'era scritto, "WAH Comapnion"


sabato 7 luglio 2012

Il sesso spiegato ai carabinieri

Io non lo so perché, ma questa mattina mi sono svegliato, a colazione mi è venuto in mente un ricordo ben preciso.
Che poi, colazione, colazione è un'altra cosa. Colazione è quando ti siedi c'è della frutta, dei cereali, del latte, del tè, del caffè, dei toast, del pane, del burro, della marmellata, della torta, dei biscotti, ecco, quella lì è una colazione, oggi ero in piedi in mutande e maglietta a mangiare dei grissini intinti nel miele.
Ad ogni modo ero lì in mutande che mangiavo un grissino intinto nel miele, mi è venuta in mente quella volta di cento anni fa che ero andato a trovare la mia fidanzata. Che cento anni fa la mia fidanzata non era la stessa fidanzata di adesso, infatti sono anche un po' imbarazzo, parlare delle mie ex fidanzate, che il mio blog mi sa che il papà della mia fidanzata di adesso, mi sa che il lui il mio blog lo legge, non è mica molto carina questa cosa che lui poi si ritrova a leggere delle cose che scrivo io sulle mi ex fidanzate, che lui è il papà della mia fidanzata di adesso. Però l'unica cosa che mi viene in mente a riguardo che potrei dire, citando una mia ex fidanzata, fortunatamente la stessa di cui stavo per parlare e non un'altra, che sarebbe stato ancora più brutto, a me l'unica cosa che mi viene da dire riguardo a questa cosa, che a me pare brutto che il papà della mia fidanzata di adesso possa leggere sul mio blog dei post che riguardano le mie fidanzate di prima, l'unica cosa che mi viene da dire è "Eh, oh."
Quindici righe, mi sono già perso.
Insomma una volta, cento anni fa ero andato a trovare la mia fidanzata, non so se avevo suonato io in un locale o se eravamo andati a sentire un concerto, eravamo in macchina, la sua, che io non ho la patente figurati la macchina, alla fine abbiamo bevuto qualcosa in questo locale, poi con la sua macchina dovevamo tornare a dormire a casa dei suoi. Casa dei suoi, i suoi era della gente un po' per bene, certe cose non si potevano fare dentro casa, allora certe faccende era meglio sbrigarle prima di rientrare. Invece casa mia, ad esempio, i miei sono sempre stati dei poco di buono si poteva fare tutto a casa tra delle lenzuola pulite, pensa un po' che poco di buono che erano i miei.
Allora usciamo dal locale, avevamo anche un po' bevuto, dovevamo fare un pezzo vicino all'autostrada, c'è presa una voglia che non si poteva capire, siamo finiti in una via piccolina senza luci che costeggiava l'autostrada, era una via sterrata c'era tutto buio. Poi a un certo punto la via girava a destra perché davanti c'era una rete che divideva da un'altra autostrada, o uno svincolo, o una statale, insomma non lo so, c'era una rete di quelle verdi a rombi. Allora noi c'era presa una voglia che non si poteva capire, siamo scesi dalla macchina, che a me già non piace la macchina di per sé, figurati fare delle cose in macchina, allora siamo scesi.

Adesso senza entrare troppo nei particolari che questo blog ha pochissimi lettori, tra quei pochissimi dimmi te se devono esserci anche i miei genitori e i genitori della mia fidanzata, senza entrare nei particolari, lei spegne la macchina, davanti a noi c'era la rete, cosa vuoi fare, abbiamo usato la rete. Lei guardava le macchine che passavano, io lavoravo.
Dopo un po' che lei guardava le macchine che passavano e io lavoravo, un po' il rumore dell'autostrada, un po' le birre, un po' che stavamo lavorando, non ci siamo accorti, a un certo punto prima era buio, dopo si accende un faro proprio su di noi.

Ora io non vorrei fare leva sull'aspetto erotico o morboso, vorrei fare leva sull'aspetto tragicomico. Ricapitoliamo, eravamo in una stradina buia, lei aggrappata alla rete che guardava le macchine, io dietro di lei con le chiappe al vento, e dietro le mie chiappe una macchina dei carabinieri che ci puntava il faro quello che hanno sul tetto, quello per le operazioni notturne, per le rapine, per i sequestri. Che io già sono bianco, figurati un faro puntato sulle chiappe, non erano due chiappe, erano due alogene.
Dopo un paio di secondi che io ero lì tutto illuminato, a quel punto non lavoravo più, mi ero messo in pausa, sono stato fermo immobile, come quegli animali che se li illumini per strada di notte anziché scappare rimangono pietrificati chissà cosa pensano, ecco, io ho fatto così.
La macchina fa ancora qualche metro, a un certo punto uno di questi scende dalla macchina e si avvicina, e lì ho capito che la tecnica dell'immobilità non avrebbe portato da nessuna parte e ci siamo ricomposti, per quanto possa ricomporsi davanti a un faro, nel tempo di cinque passi, uno che fino a un attimo prima stava lavorando.
Insomma arriva questo carabiniere, che noi fino a trenta secondi prima eravamo a lavorare aggrappati alla rete con le chiappe di fuori, arriva il carabiniere in controluce, quindi non arriva un carabiniere, arriva una sagoma di carabiniere, noi ancora tutti un po' scomposti, la sagoma arriva e ci fa:

"Cosa stavate facendo?"
Così ci ha chiesto, "Cosa stavate facendo?"




Ecco, il post è finito qua, se adesso anche voi volete partecipare al giochino e spiegare alla sagoma di carabiniere cosa stavamo facendo, prego, lo spazio è a vostra disposizione.

giovedì 5 luglio 2012

Nuovo video per i torinesi DotVibes

Ti piace il reggae nostrano?
Beccati questo!
Quattro piacevoli minuti di levare made in Torino.



Ne volete ancora?
La band è generosa, cliccate QUI per andare sul sito ufficiale e scaricare il singolo gratuitamente.
...
E poi come si dice?

...Graaazie. Ecco come si dice, si dice Graaazie.