venerdì 28 settembre 2012

The dark side of the moon

Inspiegabile ed inquietante la sparizione della luna nei cieli della capitale delle Europe Unite, fenomeno che il nostro fenomeno Ruperto da Catania ha potuto osservare da vicino e documentare grazie ai potenti mezzi messigli a disposizione dall'etichetta emancipata Lady Lovely.
Egli infatti, girovagava ormai stanco per le vie del centro villa quando, accortosi suddentemente dell'anomalia notturna, è riuscito ad immortalare lo spaventoso momento per mezzo di un potentissimo telefonografo senza fili grosso quanto un pacchetto di sigarette. Il videocineregistratore integrato, in grado di registrare decinaia e decinaia di immagini, dialoghi e videofilmati, anche in modalità notturna, ha permesso di portare a voi questa ardita testimonianza di inizio millennio.


giovedì 27 settembre 2012

L' Aserejé del Tacatà


Quando ero ragazzino, c'era a Torino un chitarrista bravissimo, si chiamava Ludovico Vagnone.
Suonava in un gruppo di hard rock, si chiamava Knock Out.
L'album l'aveva prodotto un noto produttore italiano, si chiama Carlo Rossi.
Io li avevo conosciuti perché avevo suonato a un concerto del primo maggio a Torino in Piazza San Carlo con un gruppo, si chiamava Offals, che poi Offals senza la esse vuol dire "frattaglie", e i Knock Out avevano suonato dopo le frattaglie.
Pensarci adesso, Frattaglie sarebbe stato un nome molto più bello di Offals, ma non stiamo qui a darci la zappa sui piedi per scelte di vent'anni fa.
Ad ogni modo gli Offals erano l'embrione di quella band che poi diversi anni dopo si sarebbe chiamata WAH Companion. Sempre io, e un batterista che si chiama Kasko.
Mi ricordo prima ancora del soundcheck, c'era questo chitarrista  sul palco, seduto su un ampli, aveva i capelli lunghi e la coda, faceva delle cose impressionanti mentre aspettava, avrà suonato in tre minuti tutte le note che avevo suonato io da quando mi avevano regalato la mia prima chitarra fino a quel momento lì. E io ero ragazzino, mi piacevano quelle cose, e poi andavano ancora di moda.
La differenza tra Ludovico e gli altri era stata per me abbastanza evidente già allora, molti degli altri chitarristi metallari un po' scimmiottavano il virtuosismo americano in maniera goffa e imprecisa, Ludovico no, Ludovico suonava come uno di loro punto e basta, o almeno questa era l'impressione che mi aveva dato da ragazzino.
La moda del momento prevedeva dei discutibili fraseggi che racchiudessero l'esecuzione contemporanea di tutte le tecniche più avanzate, tipo sestine di trentaduesimi con tapping, slide, armonici artificiali, pull-off, hammer-on, whammy bar, string skipping, speed picking, alternate picking, wide vibrato.
Oppure raking, palm muting, harmonics, slide, trillo, soft vibrato, two fingers tapping, rolling, mano destra sul manico in prima posizione e mano sinistra tra settimo e dodicesimo, fino ad arrivare all'uso dei denti di hendrixiana memoria, e perché no, al più moderno trapano elettrico come generatore di rumore alla Van Halen, e per i più arditi ancora, il gran finale: plettro incastonato nella punta del Black & Decker ad imitare la cascata di note della scuola Paul Gilbert.
Paul Gilbert, apro e chiudo una parentesi, sappiate che è rinsavito, e fornisce le più sobrie e piacevoli lezioni di chitarra hard rock che si possano trovare online.
Detto questo, il gioco era mescolare tutte queste tecniche senza un minimo di senso ma riuscire ad eseguirle alla velocità della luce. Anzi no, era lenta, la luce.

Parliamo però di venti anni fa, Ludovico mi era piaciuto e il disco dei Knock Out lo avevo divorato, pieno com'era di citazioni di Steve Vai, David Lee Roth, Mr. Big e Van Halen. Qualche anno dopo avevo anche organizzato ai Knock Out un concerto nella mia scuola, credo insieme al mio compagno Massimo Gnone.
Poi da un giorno all'altro Ludovico era diventato dimostratore italiano della Parker, una chitarra talmente priva di anima da fare ribrezzo pure a me, che anima non avevo.
Poi era diventato dimostratore europeo della Parker.
Poi si era trasferito non lo so dove, forse in Spagna. Poi dopo ancora era finito a fare dei concerti enormi in Sud America con non so quale cantante, che se cercate su YouTube Ludovico Vagnone guitar solo, vedete quegli stadi pieni come li riempiono lì in Sud America, e lui che suona da solo davanti a  centomila persone.
Ma torniamo un po' indietro, a quando lì a Torino non giravano più molte notizie su Ludovico, che era in giro a fare il dimostratore della Parker.
A un certo punto, sembra che non c'entri nulla, invece poi alla fine c'entra, a un certo punto era uscito un pezzo in quegli anni lì, si chiamava Aserejé, di un gruppo di ragazze si chiamava Las Ketchup, e faceva più o meno così:
Aserejé ja de jé de jebe Tu de jebere sebiunouba Majabi an de bugui an de buididipi

Ecco, quella lì.
E divenne un tormentone. Quell'anno lì non c'era stato verso di sentire altro, se non Aserejé ja de jé de jebe Tu de jebere sebiunouba Majabi an de bugui an de buididipi

A un certo punto, a Torino giunse una voce, che quel brano l'avesse prodotto Ludovico Vagnone.
E lì insomma è stata dura.
Dopo un primo periodo di incredulità, tutti gli indizi e tutte le versioni confermavano questa cosa, in effetti Ludovico era andato via dall'italia metallaro, e c'era rientrato dalla finestra, anzi dalla radio, con un un brano che faceva Aserejé ja de jé de jebe Tu de jebere sebiunouba Majabi an de bugui an de buididipi.
Per tutti noi che ancora cercavamo di capire come Nuno Bettencourt avesse settato il delay per suonare Flight of the Wounded Bumble Bee in centoventottesimi, fu un brutto colpo sapere che Ludovico Vagnone aveva prodotto Aserejé ja de jé de jebe Tu de jebere sebiunouba Majabi an de bugui an de buididipi.
Era la fine di un'epoca. Anche quelli bravi, anche quelli veri, anche quelli bravi e veri che scappavano fuori per farcela, rientravano dalla finestra con la chitarra appesa al chiodo, e al suo posto la capacità di arrangiare un brano di dance latina. L'avverarsi del peggiore incubo insomma.
La fine di un sogno e l'avverarsi di un incubo al tempo stesso.

E non posso non trovare delle analogie con me che me ne vado dall'Italia per aprire un'etichetta in Belgio, dopo che per vent'anni tutti in Italia mi hanno detto quanto sono bravo, e io di sentirmelo dire, mi sono  francamente anche un po' rotto i coglioni, che tanto non succede mai niente.

Ecco, tutto questo in realtà, io ho raccontato tutto questo solo perché  mi serviva come preambolo.
Quello che volevo dire era un'altra cosa.

Ti ricordi di Ru? Ma si dai, quello lì degli Africa Unite… Quello lì che aveva poi la WAH Companion, che avevano fatto Kir Royale quel video con la tipetta giapponese… Ma si dai, quello lì che aveva anche fatto qualcosa con Battiato, non ho mai capito se era vero o no. Che poi alla fine aveva fatto lo studio aveva prodotto Betzy… ma si dai, quello che aveva quella testata Hiwatt con la cassa VHT… quello blues dai cazzo, che prima aveva i capelli lunghi, adesso è un po' pelato, che suonava sempre con la camicia abbottonata… quello col tatuaggio in stampatello HAVE FUN sul braccio…
- Aaaaah si si, ho capito.
- Ecco. Sai tutte le cose alternative che ha fatto, adesso abita in Belgio, sai cosa ha prodotto?
- No, cosa ha prodotto?
- Ha prodotto il Tacatà.
- No!
- Sì. Atacabrò!
Dale mamasita con tu tacatà

Dale mamasita tacatà
Dale mamasita con tu tacatà

Dale mamasita tacatà 









lunedì 24 settembre 2012

Beh, è un bellissimo localino, Bob!


Diciamo le cose come stanno.
Sono tornato a Bruxelles da poche ore, sono passato a fare quattro parole con Bob al suo ristorante, e ora sono a lavorare col portatile in un bar vicino a casa, perché questo bar ha il wi-fi (ui-fi, come pronunciano loro). Man mano che arrivano i gestori, salutano tutti, vengono da me al mio tavolino mi danno la mano, mi chiedono come va.
Pomaretto, Pinerolo, Torino, sono 36 anni che vado negli stessi posti, se tolgo gli amici, tipo che ne so, Tintu dell'Italia o Tati dei Murazzi, gli altri gestori dopo 36 anni ancora mi guardano come un marziano, e quando ho fortuna, se c'è il sole e tutto il resto, ogni tanto sai cosa mi dicono?
Ciau.
Così mi dicono, quando mi va di lusso. Ciau.
Posti che magari uno ci va anche tutti i giorni da una vita.
Qua in questo bar arrivano i gestori, che sono tre o quattro gestori che servono anche e fanno tutto, arrivano baciano tutti. Baciano tutti i clienti. A me, che non si fidano ancora molto, e neppure io, ci diamo la mano, ci chiediamo come va, cosa abbiamo fatto di bello ieri, ci diamo delle pacche sulle spalle.
Che se uno va in un posto, ci passa del tempo, vive comunque dei momenti insieme ad altri, in un contesto ben preciso. Ci sono delle sedie, dei tavoli, dei muri, delle musiche, delle cose da bere, ci sono delle persone, dei discorsi. E uno il suo posto un po' se lo sceglie. Insomma uno ha anche l'impressione di essere un po' parte del bar, della piazza, della città. Del Belgio. Uno alla fine dopo pochi mesi si sente anche un po' belga.

Pomaretto, Pinerolo, Torino, Ciau mi dicono. Quando va di lusso.
C'ho questa sensazione qui in Italia delle volte, quando entro in un posto, metti anche magari che ci entro per la ventesima volta in un mese, c'ho questa sensazione qui io entro in un posto mi sembra di essere un portafoglio, anziché una persona.
Due settimane fa a Pinerolo c'era la festa dell'artigianato, che a Pinerolo è la festa più importante dell'anno, c'era gente ovunque, non ci si muoveva, poi quella sera lì suonavano anche gli Africa Unite gratis in piazza, ho suonato qualche pezzo come ai vecchi tempi, poi dopo il concerto siamo andati in una birreria, Due piccole, abbiamo chiesto io e Andrea Pollone.
Ecco, quella volta lì ad esempio, non solo mi è sembrato di essere un portafoglio, mi è sembrato pure di rompere i coglioni.
Un portafoglio, ma che però rompe pure i coglioni.
Adesso sono qua a Bruxelles, in un locale che conosco appena, io non mi sono mai sentito né un portafoglio, né un rompicoglioni.
Ecco volevo dire solo questo.

venerdì 14 settembre 2012

Tutti i miei sbagli

Delle volte mi viene da pensare che alcuni degli sbagli più grossi della mia vita io ho fatto bene a farli, e che se potessi tornare indietro, sbaglierei ancora, e sbaglierei ancora più convinto di prima.
E lo so che adesso qualcuno starà pensando una certa cosa, e invece non mi riferisco a quella cosa lì, mi riferisco a delle altre cose ben più lontane, e anche più sbagliate.
In mezzo agli sbagli più grossi della mia vita ce n'è uno in particolare, quello sbaglio lì a cui sto pensando adesso io, è stato davvero uno sbaglio eclatante, ho proprio sbagliato in pieno, con quello sbaglio lì. Eppure a ripensarci, in quello sbaglio mi ci ritrovo.
Che delle volte basta una parola, un colore, un oggetto, mi viene da pensare che quello sbaglio lì mi è costato molto caro, eppure non avrei davvero potuto fare diversamente.
Quella volta lì sbagliare, era proprio nel mio dna, non avrei potuto fare altro.
Insomma è stato uno sbaglio necessario.
Uno sbaglione, ma necessario.

giovedì 6 settembre 2012

Marlene Kuntz VS Ivan Graziani

Ringrazio il mio amico Simone Squillario per avermi fatto conoscere questa versione.
E come dice lui, "Bravi Marlene".
L'unica cosa che me le fa un po' girare, un anno o due fa questo era un brano che volevo suonare dal vivo con la WAH Companion, perché mi è sempre piaciuto e perché magari poteva pure venirci bene.
Poi mi sono ritrovato per l'ennesima volta da solo ad aspettare non so bene chi né cosa, a un certo punto mi sono rotto e sono partito per il Belgio, arrivederci e grazie.
Comunque, di meglio, onestamente, non avremmo potuto fare.
Dico solo che mi sarebbe piaciuto cimentarmi, e cimentarmi prima.
Bravi Marlene.
Brava anche lei. Bravissima, oserei dire.
La più brava di tutti.

martedì 4 settembre 2012

Il Pulcino Pio, il cretino pio

Giuro di prendermi la responsabilità, tutta la responsabilità, nient'altro che la responsabilità.

Volete sapere se mi vergogno?
Sì. Tantissimo.




In radio c'è un cretino, in radio c'è un cretino
e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio...

In radio c'è una cretina, in radio c'è una cretina

e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio... 

In radio c'è anche un piciu, in radio c'è anche un piciu

e il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è un bocchino, in radio c'è un bocchino

e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò

e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è un coglione, in radio c'è un coglione

e il coglione tru e il bocchino glu glu glu e il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...

In radio c'è anche un cazzo, in radio c'è anche un cazzo

e il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è anche un infame, in radio c'è anche un infame

e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è una troia, in radio c'è una troia

e la troia meee e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...

In radio c'è un pisello, in radio c'è un pisello

e il pisello bee e la troia meee e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è una vacca, in radio c'è una vacca

e la vacca moo, il pisello bee e la troia meee e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è anche un culo, in radio c'è anche un culo

e il culo muu e la vacca moo il pisello bee e la troia meee e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è un salvatore, in radio c'è un salvatore

e il salvatore bruum, il salvatore bruum, il salvatore bruum

e il cretino…..(squeck) .....oh oh.....

Nataly Dawn - la donna che non sbaglia un colpo

Io non ho più parole. Lei e il suo Jack Conte.

domenica 2 settembre 2012

Il cretino pio

In radio c'è un cretino, in radio c'è un cretino
e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio...

In radio c'è una cretina, in radio c'è una cretina

e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio, e il cretino pio... 

In radio c'è anche un piciu, in radio c'è anche un piciu

e il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è un bocchino, in radio c'è un bocchino

e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò

e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è un coglione, in radio c'è un coglione

e il coglione tru e il bocchino glu glu glu e il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...

In radio c'è anche un cazzo, in radio c'è anche un cazzo

e il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è anche un infame, in radio c'è anche un infame

e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è una troia, in radio c'è una troia

e la troia meee e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...

In radio c'è un pisello, in radio c'è un pisello

e il pisello bee e la troia meee e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è una vacca, in radio c'è una vacca

e la vacca moo, il pisello bee e la troia meee e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è anche un culo, in radio c'è anche un culo

e il culo muu e la vacca moo il pisello bee e la troia meee e l'infame bau bau, il cazzo miao, il coglione tru e il bocchino glu glu glu, il piciu corococò e la cretina cò
e il cretino pio, e il cretino pio...
In radio c'è un salvatore, in radio c'è un salvatore

e il salvatore bruum, il salvatore bruum, il salvatore bruum

e il cretino…..(squeck) .....oh oh.....