giovedì 30 aprile 2009

concerti 30 aprile e PrimoMaggio

scrivo 'na roba seria và....

30 aprile Mambassa a Hiroshima, Torino.
perchè ve lo dico? perchè ci suono io, me medesimo, Ruperto da Catania detto Ru.

1 maggio WAH Companion al Taurus di Ciriè


fatevi un ponte musicale!

r'n'r

sabato 11 aprile 2009

i conti in tasca

voglio rendere pubblici i conti di ieri sera della XXX Xxxxxxxxx alla libreria Xxxxxxxxx di Xxxxx Xxxxxxx, perchè mi sembra giusto sappiate dove vanno a finire i vostri soldi.
inizialmente lo spettacolo volevamo fosse gratuito, poi si è analizzato che:
- forfait SIAE per serate gratuite 150euro.
- quota SIAE per serate a pagamento 90euro + 20% su ogni biglietto di ingresso.
allora mi chiama il tipo della libreria mi fa Oh, se lo facciamo gratuito pago 150 euro e non so da dove mi tornano che mica vendo bibite. Se lo facciamo a pagamento pago meno, e coi prezzi dei biglietti paghiamo la SIAE.
insomma una contraddizione in termini, uno deve mettere il biglietto per pagarsi la SIAE e basta.
poi uno dice la XXX Xxxxxxxxx si è imborghesita suona nelle librerie chiede dei soldi.
la XXX Xxxxxxxxx fa bene a chidere dei soldi, sarebbe anche ora, l'unica cosa, guarda un po' dove finiscono.
alla fine si è fatto 200 euro di biglietti.

200 biglietti -
90 quota fissa SIAE -
50 rimborso spese alla band =
60 euro

60 euro divisi in parti uguali tra band libreria = 30 euro a testa

conti in tasca libreria
da questi 30 euro la libreria paga la percentuale SIAE (20% su ogni biglietto)
30 - 40 = - (meno) 10 euro
da questi - (meno) 10 euro, la libreria paga la cena alla band, 3 persone
-10 - 30 = - (meno) 40 euro
l'affitto dell'impianto non ci voglio neppure pensare.

conti in tasca band
50 rimborso spese +
30 percentuale sugli ingressi =
80 euro -
30 euro spese varie (viaggio, corde, batterie da 9 volt) =
50 euro divisi in parti uguali tra i 3 componenti = 16,6 euro

ma qui viene il bello.
...e l'ENPALS?
l'ENPALS facciamo senza, che siamo dei mostri evasori fiscali, ma facciamo finta, l'ENPALS si calcola sul minimo sindacale giornaliero di 42 euro, e sommando INPS e INAIL è del 36%
sapete quant'è, il 36% di 42? 15,1
quindi vediamo, abbiamo guadagnato 16,6 euro, ne spendiamo 15,1 di ENPALS ci rimane se non erro un euro emmezzo a testa.
ma l'ENPALS non la paga tutta l'organizzatore, direte voi? no, la si paga un po' e un po' ma noi ci faceva pena la libreria che è già sotto di 40 euro, ce ne facciamo carico noi, dell' ENPALS. non la paghiamo.
:-D
:-(
Ah si, dimenticavo.
io ho Partita IVA, devo fatturare... aspetta vediamo....
20% di IVA di un euro emmezzo... vediamo... fa 30 centesimi? dico bene?
non sono pratico io...
beh tanto non cambia un cazzo facciamo finta.
1,50 compenso lordo, al netto di IVA 1,20.
mi sa che i calcoli son sbagliati, però insomma il succo è quello.
ora mi chiama il mio commercialista mi fa Hai suonato ieri, eh, bella la vita, che c'era l'articolone su La Stampa!!
eh, si, ho suonato ieri, che c'era l'articolone su La Stampa, ora ti mando il fax con la fattura, 1 euro e venti più IVA.
...che poi anche La Stampa... "il trascinante reggae della Xxx Xxxxxxxxx" ha scritto. Se non sai chiedi, mi vien da dire.

poi uno dice Vabbè, pagan la SIAE almeno gli torneranno tra sei mesi in diritti d'autore...
a-ha... certo certo. infatti ho suonato con la chitarra di un altro, tanto mi arriva di diritti d'autore.

ora nulla, perchè ho fatto questi conti in tasca? non per noi, per farvi vedere quanto siamo sfigati.
no.
per voi, per farvi capire dove vanno a finire i vostri soldi.
credevate di avere finanziato l'arte ieri sera? no.
avete buttato 5 euro nel cesso.

a parte questo, vi ringrazio tutti moltissimo, a nome mio, della band e della libreria.
grazie di cuore, per me è stata una bella serata, davvero, e spero lo sia stata anche per voi.

alla prossima

Xx


PS: ci fosse qualcuno della finanza qua che fa le indagini in rete, vi chiedo solo una cosa. gentilmente, non rompetemi i coglioni.

giovedì 9 aprile 2009

storia del valdotafarismo 1

A differenza del valdismo tradizionale in cui i ministri di culto venivano chiamati "barba" (dai qui Barbèt, Barbetti, ad indicare non solo i membri di chiesa ma tutti coloro di origini culturali valdesi), che in piemontese significa "zio" in quanto persona di una certa cultura ed autorità, solito portare la barba (1), nel valdotafarismo i ministri di culto venivano invece chimati anche "iati". L'etimologia di questa parola va appunto ricercata nell'abbraviazione dell'aggettivo "stempiati", col tempo diventato poi - 'jatis -, e infine soltanto "iati".

(1) - G. G. Tourn, "semiotica et semantica barbetta", 2006 - Claudiana, 4923 pagine su carta riciclata, 3 euro.

martedì 7 aprile 2009

storie di pane

oggi ho fatto colazione al bar, c’era La Stampa ho letto La Stampa.
c’è una rubrica al fondo, sulla Cronaca di Torino, si chiama Specchio dei tempi, i lettori se han delle lamentele o cosa, scrivono a Specchio dei tempi.
ho preso un croissant con la marmellata e una spremuta, la prima notizia su Specchio dei tempi era questa, mi faccio da solo una Cretive Commons e riporto tutto:

Una lettrice scrive:
“Controllando la spesa fatta al Crai di Bardonecchia il 30 marzo 2009 dopo una giornata di sci, abbiamo constatato (quando ormai eravamo in autostrada) di aver pagato un chilo di pane, se pur ai 5 cereali (come da scontrino allegato), ben 7,90 euro al chilo. se non si tratta d’uno sbaglio, sicuramente si tratta di un furto”.
SEGUE LA FIRMA


io ho preso un altro croissant alla marmellata, la seconda notizia su Specchio dei tempi era quest’altra:

Un lettore scrive:
“Come mai ci sono immigrati che vendono il loro pane, fatto chissà dove, sotto i portici di Porta Nuova? Tra l’altro, trasportato in borse da viaggio in barba alle più elementari norme di igiene. E naturalmente in barba al fisco”.
LUCA



io non so se è stata la marmellata o cosa, mi è subito venuto in mente che la direzione di un giornale la fanno anche le piccole cose. ci sono degli altri quotidiani un po’ più ironici che ogni tanto bazzico io, che secondo me avrebbero invertito l’ordine delle notizie, non per un ordine di importanza, ma per quella grottesca casualità che spiega le cose. come fa la casualità a spiegare le cose, direte voi, Fa, fa, non vi preoccupate che fa. nel senso che l’ordine di quelle notizie sarà stato messo forse a caso. ma non siamo mica in matematica, che invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia. siamo in linguistica, invertendo l’ordine degli addendi il risultato cambia eccome.


una volta, non c’entra niente, gli volevo anche scrivere a Specchio dei tempi. abitavo ad Abbadia Alpina di Pinerolo, la Telecom ci ha messo sei mesi a mettermi il telefono e l’adsl. una volta, esausto, avevo chiamato dal cellulare un centro assistenza di Torino alle 5 di mattina, uno 011, mica un numero verde, uno 011 per l’assistenza 24 ore su 24, e una tipa mi aveva detto, la seconda volta che spiegavo il mio problema, mi aveva detto Faccia così, vada in strada, prenda una puttana e si faccia fare un pompino. poi sento Pronto Polizia? la tipa dell’assistenza Telecom mi aveva mandato a puttane e poi aveva dirottato la chiamata alla centrale di polizia. questo io lo giuro su tutto me, sul mio pistolino, su tutte le mie chitarre, vedete un po’ voi. ne avevo parlato con un avvocato, l’avvocato mi aveva detto Cosa vuoi scrivere a Specchio dei tempi, finisce ancora che ti prendi poi una querela te, lascia perdere stai sereno è un pesce troppo grosso, e io ero stato sereno, solo mi era poi venuta l’ulcera.
quindi niente Specchio dei tempi.


tornando a oggi invece, diciamo che se io fossi stato il redattore di Specchio dei tempi, avrei fatto come su quei quotidiani un po’ più ironici che ogni tanto bazzico io, avrei fatto il mio Specchio dei tempi con le stesse notizie, ma in quest’ordine qua, che si rispondono da sole, si rispondono:

Un lettore scrive:
“Come mai ci sono immigrati che vendono il loro pane, fatto chissà dove, sotto i portici di Porta Nuova? Tra l’altro, trasportato in borse da viaggio in barba alle più elementari norme di igiene. E naturalmente in barba al fisco”.
LUCA

Una lettrice scrive:
“ Perchè controllando la spesa fatta al Crai di Bardonecchia il 30 marzo 2009 dopo una giornata di sci, abbiamo constatato (quando ormai eravamo in autostrada) di aver pagato un chilo di pane, se pur ai 5 cereali (come da scontrino allegato), ben 7,90 euro al chilo. se non si tratta d’uno sbaglio, sicuramente si tratta di un furto”.
SEGUE LA FIRMA