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mercoledì 19 marzo 2014

Lady Lovely Studio & Dubomatic: the perfect match


Believe it or not, this is an homemade spring reverb.
The new Lady Lovely Studio is coming soon in Brussels, merging equipment and gears from Lady Lovely Studio and Dubomatic Mixing Room.
Stay tuned!

mercoledì 30 gennaio 2013

Driving Dead Girl + Radio Moscow ... Lacrime e password

Ho appena ricevuto dall'agenzia di booking dei Driving Dead Girl le specifiche della prossima data in Francia.
I contratti, le indicazioni, la scheda tecnica dettagliata.
C'è già anche l'ID e la password della connessione internet nei camerini.
Mi viene da piangere, mi viene.


lunedì 8 ottobre 2012

Anatomia musicale di una foto su facebook

Qualche giorno fa mia cugina Elena ha pubblicato su facebook delle foto in cui ci sono io sul palco con i Disco Inferno, saranno passati quindici anni, da quel momento lì.
Che io non suonavo mica nei Disco Inferno, suonavo negli Africa Unite, ma eravamo tutta una ballotta, così si diceva a quei tempi nel periodo post-Neffa, una ballotta.

E niente, in queste due o tre foto c'è questa ballotta che comunque è tutta da raccontare, rivederla adesso. Il cantante con la parrucca blu, all'epoca si faceva chiamare Priscilla, ora si chiama Roby ed è il cantante dei Pellicans, gruppo di musica reggae di cui ho già prodotto il primo album, e adesso stiamo per mixare il secondo, che uscirà per l'etichetta Lady Lovely.
Rossano, il chitarrista dei Disco Inferno di quel periodo, era un amico carissimo di Balistica, che sarebbe poi diventato il chitarrista della WAH Companion.
Un'altra persona che c'è in una delle foto, quella persona leopardata con la parrucca viola, si chiama Veronica, era poi finita a fare delle cose con i Subsonica, e adesso non fa più niente, se proprio deve fare delle cose, fa solo più delle cosine piccole, come dei tour mondiali con Tricky.
Poi sempre in quelle tre foto lì, che la pagina su facebook è una sola ma le foto sono tre, in una di quelle tre foto lì, vicino a mia cugina c'è Sara, che è una mia carissima amica, che dal vivo è una patata, in quella foto lì è anche una patata, con lei eravamo molto amici, poi ci siamo un po' persi dopo il 2001, poi adesso da qualche anno ci siamo ritrovati, che nel 2001 lei abitava fuori dall'Italia, ci eravamo scritti delle lettere, a me era scappata questa cosa che l'undici settembre non mi stupiva ci fosse stato, e che bisognava aspettarselo, e forse almeno adesso cambiava qualcosa, nella dinamica delle relazioni internazionali. Che in effetti l'avevo forse sparata un po' grossa, anche se non è che poi adesso io la pensi in maniera diversissima, ma forse, come l'avevo detta quella volta lì, l'avevo formulata forse male. E quindi niente, dopo, per divergenze di opinioni, non ci eravamo più sentiti per degli anni.
La cosa buffa, questa Sara è la sorella di Giovanna, che ci aiuta a stare dietro ai conti (inesistenti) dell'etichetta Lady Lovely, e canta anche con i Pellicans,  gruppo di musica reggae di cui ho già prodotto il primo album, e adesso stiamo per mixare il secondo. Quindi quella rasata a zero nella foto, è la sorella di quella dell'etichetta che adesso canta con quello che nella foto ha la parrucca blu, in un gruppo di musica reggae che produco io, che nella foto sono quello con i capelli lunghi e i baffi, e adesso che ci penso non ve l'ho detto, ma a un certo punto questo qua con la parrucca blu aveva cantato anche in uno dei miei progetti che si chiamava Limite, dove c'erano Kasko, il batterista della futura WAH Companion, e Andrea Pollone, futuro WAH Companion e Lady Lovely pure lui, che era il fratello Sergio Pollone, che nella foto è un po' nascosto ma si vede, perché all'epoca era il batterista dei Disco Inferno e anche fidanzato di Veronica, quella leopardata con la parrucca viola.
Vi siete persi?
Non importa, vado avanti.

Abbracciata alla patata c'è mia cugina Elena, mia cugina Elena, quando i miei mi regalarono la mia prima chitarra elettrica, una Melody made in Italy, l'unica chitarra al mondo basata sul modello Stratocaster ma col peso di un Les Paul, io non sapevo suonare quasi niente e guardavo con invidia e ammirazione mia cugina Elena che suonava con la mia chitarra Melody e il mio amplificatore Gorilla, E cosa suonava? direte voi,  suonava I wanna be your dog degli Stooges e I don't care dei Ramones, e sì che li imparai da lei, quei riff incisi sulla pietra della storia del punk-rock.
Nella foto accanto si vede anche Lucia, che era compagna di classe di Kasko, e che ora è la moglie di Paolo Gambino detto Il Greco, che nella foto non si vede, ma sarebbe poi entrato anche lui nei Disco Inferno come tastierista, adesso non suona più nei Disco Inferno, suona con Eugenio Finardi. Che poi Lucia, rimane pur sempre la sorella di Demetrio, buon amico da cui io comprai una telecaster nera  dopo eterne serate nel loro gazebo a suonare Lynyrd Slynyrd e Rolling Stones, la stessa telecaster nera che vedete nella foto in mano a me, che sono quello coi capelli lunghi e i baffi.
Continuiamo coi nomi dei presenti, nella foto c'è anche Luciano, che balla come un pazzo, se lo conoscete sapete benissimo che ancora oggi a distanza di quindici anni balla sempre come un pazzo, E cosa c'entra anche questo Luciano? direte voi, c'entra che Luciano abita a New York da tantissimi anni,  e scrive i testi per i Pellicans, gruppo di musica reggae di cui ho già prodotto il primo album, e adesso stiamo per mixare il secondo.
Prendetevi un caffè o un cioccolatino, che non è ancora finita.

Altri personaggi chiave nella foto, una ragazza romana che balla pure lei, anche se presa di spalle, si chiama Fiammetta, Fiammetta era la mia fidanzata quindici anni fa, Si ma cosa c'entra adesso allora questa Fiammetta? vi starete chiedendo, Fiammetta canta in un gruppo di Roma si chiama Bébé Donge, e il basso lo suona Tommaso Calamita, che Cosa c'entra Calamita, Calamita c'entra, perché Calamita fa parte dell'etichetta Lady Lovely. Poi se volete proprio saperla tutta, insieme a Fiammetta e Tommaso Calamita suona anche Federico Jolkipalki, che sarebbe poi il fratello di Cipo, il fonico dei Subsonica, quindi questo Federico JolkiPalki suona con questa Fiammetta della foto, e suo fratello Cipo stava al mixer quando Veronica, quella leopardata, saliva sul palco dei Subsonica.
Forse era meglio un moment, più che un caffè o un cioccolatino.
In seconda fila, quella con gli occhiali è mia cugina Giovanna, ma non confondetevi che non è la stessa Giovanna di prima, è un'altra Giovanna, che sarebbe poi la sorella di Elena, l'altra mia cugina che ha postato le foto, e grande amica di Donatella, di cui parlerò dopo. Giovanna ha un marito che si chiama Paolo, il fratello di questo Paolo si chiama Daniele, Daniele fino a un paio di anni fa era il direttore dell'APM, scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, in cui alcuni dei sopra citati si sono formati come fonici e produttori, come Balistica, altri addirittura ne sono diventati assistenti ai corsi come Andrea Pollone. E poi, sempre per rimanere su Giovanna, qualche anno fa abitava nello stesso stabile di Gualtiero, che oltre ad essere stato il fidanzato di Sara, quella di cui vi dicevo prima, è stato anche il primo produttore che fece andare me e Kasko in studio di registrazione, quando il nostro primo progetto si chiamava ancora Offals.
Ironia della sorte, dopo che avevo già scritto questo post, ma aspettavo oggi per pubblicarlo, ieri mi scrive Andrea Pollone mi fa Oh, c'è mio fratello Sergio che dice che ha trovato a casa un sassofono, che  l'avevi prestato tu a Veronica quindici anni fa, che doveva essere di un tuo amico, Ah sì, gli ho risposto, dev'essere di Gualtiero.

Ultima all'appello, ma non per questo meno importante, Donatella, cugina di Sara, quella rasata, e Giovanna, quella dei Pellicans. Donatella comincerà poi a suonare il basso, ed erediterà il basso dal bassista dei Disco Inferno Paolo Bruno. Poi si trasferirà a Bruxelles, dove una dozzina di anni dopo, ovvero adesso, lei e suo marito Renato ospiteranno me, che nella foto sono quello coi capelli lunghi e i baffi, ospiteranno me e la mia metà per qualche mese.
Volete sapere che fine ha fatto quel basso lì? Quel basso lì l'ho usato ieri sera alle prove, che Donatella me lo ha prestato, e proprio con quel basso lì ho passato le audizioni come bassista di un gruppo belga di garage rock. I Driving Dead Girl.

E ora posta un'altra foto, se hai coraggio.


mercoledì 3 ottobre 2012

E mi chiedi chi erano i Beatles

Oggi volevo cominciare con una cosa che non c'entrava nulla, col post di oggi, poi mi sono ricreduto, ne faccio a meno.
E dire che mi sarebbe piaciuto, cominciare con una cosa che non c'entrava nulla.
Dopo però mi sono accorto, oltre al fatto che non c'entrava nulla, era anche un po' darsi la zappa sui piedi, che volevo parlare male di una categoria di persone, che se tutto va bene a un certo punto dovrò poi anche conviverci, con questa categoria di persone, in un futuro neppure troppo remoto, se tutto va bene. Che c'è della gente, io non lo so come fanno a pagarla, per dei lavori fatti così male.
C'è della gente lavora in un modo così approssimativo, che io non lo so, mi viene un nervoso, pensare che questi fanno dei lavori anche importanti, e mica da ieri, no, questi fanno dei lavori importanti da venti anni, cose del genere. I politici, direte voi, No, non sono solo i politici, quella persona lì in particolare che mi era venuta in mente questa mattina non c'entra nulla con la politica.

Ad ogni modo.
Domenica sono andato col mio nuovo amico Vincenzò, che poi sarebbe Vincenzo ma è belga, e tutti dicono Vincenzò, domenica sono andato col mio nuovo amico Vincenzò in un posto vicino a Charleroi che c'era una jam session, è poi finita che ho suonato Purple Haze di Jimi Hendrix, che era l'unica che sapevo suonare e cantare insieme, allora niente, mi sono tolto la ruggine dalle dita e la muffa dal palmo della mano e sono andato a suonare. E guarda te come è piccola la vita, Purple Haze l'avevamo suonata in quel concerto lì del primo maggio che dicevo nell'altro post.
Dopo mi hanno detto Bravò, bravò, fanne ancora una, io suonare e cantare insieme, non sapevo suonare e cantare insieme nient'altro, allora ho fatto un blues lento, lentissimo, quando l'ho finito dopo nessuno mi ha poi più detto niente.
Sono andato a bermi una birra si avvicina uno alto, Avevi un suono bellissimo, mi ha detto in francese, e io l'ho ringraziato. Poi mi ha detto, sempre in francese, Ma sei tu che suoni bene, quel suono lì sei tu che lo fai, e io l'ho ringraziato. Poi mi fa Ma sei italiano? E io, Sì, sono italiano.
L'ho capito dall'accento, mi ha detto, perché anche io ho origini italiane.
Ah bene, e di dove? gli ho chiesto io.
Da notare che parlavamo in francese, che lui l'italiano non lo sa, o comunque non lo voleva parlare.
La mia famiglia viene dal nord, mi ha detto.
Ah, ho fatto io, anche io, e da dove viene la tua famiglia?
Vicino a Torino.
Ah, anche io. E dove esattamente?
Vicino a Pinerolo.
Ah! Anche io, gli ho detto! E vicino a Pinerolo dove?
Tu non conosce, mi ha detto. Paese picòlo.
E dimmi!
Ma non conosce!
E dimmelo, cazzo!
Peroso Argentino.
...
Gli ho detto Ma te, tu lo sai che io abito a 5 minuti a piedi da Peroso Argentino, che ho lo studio lì, che siccome non ho la patente prendo sempre l'autobus, dove abito io non passa neppure l'autobus, vado sempre a piedi a prenderlo alla fermata di Peroso Argentino?
E lui aveva le lacrime agli occhi.

Dopo sono uscito a fumare una sigaretta, che io non fumo mai, ho cercato di iniziare a trentatré trentaquattro anni, sono ancora lì che cerco di iniziare, non mi viene mica molto naturale. Insomma sono uscito a provare a fumare una sigaretta, c'era un altro italiano, che aveva suonato il basso nella jam session, Ah Torino, mi ha detto, qualcuno dei Pooh è di Torino.
Guarda non lo so, gli ho detto.
L'unica cosa che so, a un certo punto c'ha suonato la chitarra uno di Torino si, Ludovico Vagnone, l'anno scorso mi pare, che guarda come è piccola la vita, è il chitarrista di cui ho parlato nell'altro post.
Poi riattacca mi fa No, no, il chitarrista è Dodi Battaglia.
Guarda non lo so, gli ho detto, l'unica cosa che so dei Pooh, è che l'anno scorso qualche concerto l'hanno fatto con Ludovico Vagnone alla chitarra.
Mi sembra strano, fa lui, il chitarrista è Dodi Battaglia.
Che Dodi Battaglia è di Torino, non è di Torino?
Garda non lo so, gli ho detto.
Ah no, è Facchinetti, è Roby Facchinetti, il tastierista, che è di Torino.
Guarda non lo so, gli ho detto.
Ah no, è D'Orazio, è Stefano D'Orazio, il batterista, che è di Torino.
Guarda non lo so, gli ho detto.
L'unica cosa che so, gli ho detto, oltre al fatto he l'anno scorso qualche concerto l'hanno fatto con Ludovico Vagnone alla chitarra, Ma a me mi sembra strano, mi ha fermato lui, Ho capito, gli ho risposto io, l'unica cosa che so oltre a quella, conosco il fonico che girava con loro venti anni fa, diceva che era una produzione grandissima, avevano due palchi, quando suonavano in una città, il secondo palco era già nella città dopo.
Chi, mi ha chiesto lui, il chitarrista?
No, il fonico.
Il tastierista?
Quello che fa i suoni. Quello che sta al mixer.
Ah, no niente allora non lo conosco.
Lo conosco io, gli ho detto, lui si che è di Torino.

Poi io nel frattempo la mia sigaretta l'avevo lasciata spegnere e riaccesa sette otto volte, finalmente era quasi finita, che fumare per me è una fatica, non sono mica abituato.
Allora lui guarda un po' me, poi guarda il cielo e poi mi fa Eh, io li ho visti cinque sei volte i Pooh.
Secondo me, per me, guarda per me secondo me, i Pooh sono come i Beatles.



venerdì 28 settembre 2012

The dark side of the moon

Inspiegabile ed inquietante la sparizione della luna nei cieli della capitale delle Europe Unite, fenomeno che il nostro fenomeno Ruperto da Catania ha potuto osservare da vicino e documentare grazie ai potenti mezzi messigli a disposizione dall'etichetta emancipata Lady Lovely.
Egli infatti, girovagava ormai stanco per le vie del centro villa quando, accortosi suddentemente dell'anomalia notturna, è riuscito ad immortalare lo spaventoso momento per mezzo di un potentissimo telefonografo senza fili grosso quanto un pacchetto di sigarette. Il videocineregistratore integrato, in grado di registrare decinaia e decinaia di immagini, dialoghi e videofilmati, anche in modalità notturna, ha permesso di portare a voi questa ardita testimonianza di inizio millennio.


lunedì 24 settembre 2012

Beh, è un bellissimo localino, Bob!


Diciamo le cose come stanno.
Sono tornato a Bruxelles da poche ore, sono passato a fare quattro parole con Bob al suo ristorante, e ora sono a lavorare col portatile in un bar vicino a casa, perché questo bar ha il wi-fi (ui-fi, come pronunciano loro). Man mano che arrivano i gestori, salutano tutti, vengono da me al mio tavolino mi danno la mano, mi chiedono come va.
Pomaretto, Pinerolo, Torino, sono 36 anni che vado negli stessi posti, se tolgo gli amici, tipo che ne so, Tintu dell'Italia o Tati dei Murazzi, gli altri gestori dopo 36 anni ancora mi guardano come un marziano, e quando ho fortuna, se c'è il sole e tutto il resto, ogni tanto sai cosa mi dicono?
Ciau.
Così mi dicono, quando mi va di lusso. Ciau.
Posti che magari uno ci va anche tutti i giorni da una vita.
Qua in questo bar arrivano i gestori, che sono tre o quattro gestori che servono anche e fanno tutto, arrivano baciano tutti. Baciano tutti i clienti. A me, che non si fidano ancora molto, e neppure io, ci diamo la mano, ci chiediamo come va, cosa abbiamo fatto di bello ieri, ci diamo delle pacche sulle spalle.
Che se uno va in un posto, ci passa del tempo, vive comunque dei momenti insieme ad altri, in un contesto ben preciso. Ci sono delle sedie, dei tavoli, dei muri, delle musiche, delle cose da bere, ci sono delle persone, dei discorsi. E uno il suo posto un po' se lo sceglie. Insomma uno ha anche l'impressione di essere un po' parte del bar, della piazza, della città. Del Belgio. Uno alla fine dopo pochi mesi si sente anche un po' belga.

Pomaretto, Pinerolo, Torino, Ciau mi dicono. Quando va di lusso.
C'ho questa sensazione qui in Italia delle volte, quando entro in un posto, metti anche magari che ci entro per la ventesima volta in un mese, c'ho questa sensazione qui io entro in un posto mi sembra di essere un portafoglio, anziché una persona.
Due settimane fa a Pinerolo c'era la festa dell'artigianato, che a Pinerolo è la festa più importante dell'anno, c'era gente ovunque, non ci si muoveva, poi quella sera lì suonavano anche gli Africa Unite gratis in piazza, ho suonato qualche pezzo come ai vecchi tempi, poi dopo il concerto siamo andati in una birreria, Due piccole, abbiamo chiesto io e Andrea Pollone.
Ecco, quella volta lì ad esempio, non solo mi è sembrato di essere un portafoglio, mi è sembrato pure di rompere i coglioni.
Un portafoglio, ma che però rompe pure i coglioni.
Adesso sono qua a Bruxelles, in un locale che conosco appena, io non mi sono mai sentito né un portafoglio, né un rompicoglioni.
Ecco volevo dire solo questo.

giovedì 6 settembre 2012

Marlene Kuntz VS Ivan Graziani

Ringrazio il mio amico Simone Squillario per avermi fatto conoscere questa versione.
E come dice lui, "Bravi Marlene".
L'unica cosa che me le fa un po' girare, un anno o due fa questo era un brano che volevo suonare dal vivo con la WAH Companion, perché mi è sempre piaciuto e perché magari poteva pure venirci bene.
Poi mi sono ritrovato per l'ennesima volta da solo ad aspettare non so bene chi né cosa, a un certo punto mi sono rotto e sono partito per il Belgio, arrivederci e grazie.
Comunque, di meglio, onestamente, non avremmo potuto fare.
Dico solo che mi sarebbe piaciuto cimentarmi, e cimentarmi prima.
Bravi Marlene.
Brava anche lei. Bravissima, oserei dire.
La più brava di tutti.

lunedì 20 agosto 2012

Brussels Summer Festival - Day 10

Promossi:
Claire Denamur

Non ditemi che degli altri artisti avevo messo il video, è promossa punto e basta.

Bocciati:
Bocciati ce ne sono, ma per questioni che non sto a spiegarvi non posso fare nomi.

sabato 18 agosto 2012

Brussels Summer Festival - Day 8

Promossi:
Shaka Ponk
Un pop mix impressionante. Un linguaggio zapping che trita dagli Eiffel 65 ai Nine Inch Nails, dai Rammstein a Kylie Minogue, dai Bloody Beetroots agli FFF.
Ma lo sai quando mi hanno conquistato?
Quando tra un pezzo e l'altro, il cantante ha detto:
I'm the man with the power, among the living follow me or die!

Io alzo le braccia al cielo e grido come un pazzo, poi mi guardo attorno, ventimila persone ferme e mute. L'ho capita solo io.
Chi coglie la citazione mi faccia un fischio.
Non che mi piacciano tutti gli elementi, intendiamoci. C'è anche della merda. Ma siamo nel 2012, inutile fingere che la merda non abbia dominato la scena musicale degli ultimi 30 anni.
La merda fa parte di noi, che lo si voglia o no.





Bocciati:
Mathilde Renault
Brava e bravi musicisti eh. Ma fatemi uscire dal tendone che mi bevo una birra.

venerdì 17 agosto 2012

Brussels Summer Festival - Day 7

Promossi:
Alborosie
Anche ieri un sacco di gente col braccialetto giallo, Day7.
Apposta per il reggae, insomma.


Bocciati:
Il chitarrista di Alborosie.
Mia nonna diceva: "E' l'invidia che ti fa parlare, perché sei stitico e non puoi cagare"
Eh. Sarà pure l'invidia, però che due maroni quel chitarrista lì.
Lavorasse al catasto proverebbe più emozioni.

giovedì 16 agosto 2012

Brussels Summer Festival - Day 6

Promossi:
Kiss and Drive
Non posso che dirmi orgoglioso di averli appena ospitati al nostro Lady Lovely No Land Fest in Italia, di essere stato con loro sul palco, e di avere acquistato il giocatore Raphael Dodemont anche per la squadra di Betzy.
Per quanto mi riguarda, i Kiss and Drive hanno lo spettacolo più emozionante che io abbia visto negli ultimi 6 o 7 anni. Bravissimi, ironici, delicati ma con la scorta di energia per quando serve.


Bocciati:
Non lo so. Sono talmente al verde che pur di scroccare un pasto caldo al catering del BSF sono stato due ore a parlare col manager di K'n'D, non sapevo più cosa dirgli.

mercoledì 15 agosto 2012

Brussels Summer Festival - Day 5

Promossi:
Driving Dead Girl (ad oggi i migliori del festival)





Bocciati:
I giovani Elvis Black Stars.
Tanto merchandise e poco arrosto. As usual.

martedì 14 agosto 2012

Brussells Summer Festival - Day 4

Promossi /

Bocciati /

Dico sempre che la musica mi piace tutta, ora invece so cosa non voglio fare nella vita.
Non voglio suonare in una tribute band dei Rammstein.
Anche se ha il banchetto del merchandise e le chitarre col suono figo.
Come si fa, ad avere il banchetto del merchandise di una tribute band?
Io sono sbalordito. Non capisco. Non posso capire.
Che poi i Rammstein, già non ho mai capito i Rammstein, figurati una tribute band dei Rammstein.
Eppure oh, c'era un sacco di gente col braccialetto verde "Day 4".
Quindi sono venuti apposta per le tribute band, pagando un biglietto, e non gli frega un cazzo di Iggy Pop, Bjorn Berge, David Bartholomé o Alborosie.
Prendi e porta a casa.

Il palco piccolo non ci sono andato quindi non mi pronuncio. Peccato, forse Adam Cohen, figlio del più noto Leonard, sarebbe stato interessante. Ma sul palco grande alla stessa ora suonava un amico.
Friendship first.



lunedì 13 agosto 2012

Brussells Summer Festival - Day 3

Promossi:
Iggy Pop and the Stooges (pieni voti)
Quello che non si vede in questo video,  a 2'50'' circa, è Iggy che va da un poliziotto  alle transenne e gli mima di essere un cagnolino, a due centimetri dalla sua faccia.
Fuck the police, we're the fuckin' Stooges!


Madé J. e Kristal (dalla rassegna Brockxselles 58)
Il BSF ha ospitato una giornata rockabilly



Rimandati:
Non si spara sugli emergenti, solo sui big.
Detto questo, non è che basta togliere il basso e fare le pentatoniche  per diventare tutti dei Jack White.

domenica 12 agosto 2012

Brussels Summer Festival - Day 2

Promossi:
David Bartholomé (pieni voti)


Alpha 2.1


Bocciati:
Geike
La cantante degli Hooverphonic in versione solista.
Belle luci. Il resto meglio scappare a vedere David Bartholomé sull'altro palco.

Brussels Summer Festival - Day 1

Promossi:
Bjorn Berge


Bocciati:
John Cale.
Mi dispiace dirlo, lo so che hai fatto la storia del rock marcio e anche di quello intellettuale...
Si ma che due maroni però!

venerdì 29 giugno 2012

L'insostenibile leggerezza culinaria dell'essere

C'è questo mio amico abita ad Antwerpen da un paio di anni, Antwerpen sarebbe Anversa, in olandese.
Antwerpen, dice Wikipedia, è una città di 472.071 abitanti del Belgio settentrionale, la più importante nella regione delle Fiandre, io ci sono stato una sola volta mi è sembrato un posto molto bello, che uno potrebbe anche abitarci, non fosse per quella lingua discutibile che sarebbe appunto l'olandese, che nelle fiandre parlano l'olandese, anzi per la precisione parlano olandese ma loro non lo chiamano olandese, lo chiamano fiammingo.
Infatti, lo dice anche WikipediaPur con alcune caratteristiche proprie, soprattutto sul piano lessicale, è (il fiammingo) in tutto e per tutto uguale alla variante settentrionale parlata nei Paesi Bassi e comunemente nota come olandese.
Insomma questo mio amico che è italiano abita ad Antwerpen da un paio di anni, ha trovato un lavoro serio in un ufficio serio, un lavoro che lo fa lavorare molto ma che alla fine della fiera gli piace anche, poi la cosa bella, a fine mese dopo che ha lavorato gli danno sempre dei soldi, che per noi questa cosa è ormai una cosa a cui non siamo più abituati, sembra una cosa sbalorditiva, lui lavora, dopo alla fine gli danno dei soldi.

Comunque non volevo dire questo, volevo dire invece che questo mio amico non è che sia propriamente un cuoco, l'altro giorno, cinque o sei giorni fa io ero su Skype, mi scrive su Skype dopo sei sette mesi che non ci vediamo, Ho dei falafel in frigo scaduti da una settimana, mi chiede, sono ancora buoni?
Sono buoni, gli rispondo io. Se non sono buoni te ne accorgi da solo, che faranno una puzza di falafel che non suono più buoni, che non so esattamente come sia, ma te ne accorgi.
Mi faccio un'insalata, mi scrive lui, e poi basta, non ci siamo neppure salutati la conversazione è rimasta lì così mezza per aria.
Ieri, che nel frattempo era passata un'altra settimana, questo mio amico che è italiano abita ad Antwerpen da un paio di anni, ha trovato un lavoro serio in un ufficio serio, mi scrive su Skype come se la conversazione non fosse mica rimasta lì così mezza per aria una settimana, mi scrive Oggi a lavoro era il compleanno di Gavin, ognuno ha portato qualcosa abbiamo mangiato sul terrazzo.
Bene, gli dico, e tu cosa hai portato?
Mi fa Ho portato i falafel.







giovedì 28 giugno 2012

La mia emozione per un numero



Interessantissima questa immagine, grazie, direte voi.
Interessantissima si, almeno per me.
E dovrebbe esserlo anche per voi.
Perché quell' Uno lì che vedete a destra, quel numero 1,  lo sapete cos'è?

E' una cosa cosa importante.
Io mi sono emozionato.

Me l'avessero detto quando ascoltavo Kill 'em all a tutto volume, che mi sarei emozionato per un numero. E basso, per giunta.
Signore e signori, questa è la prima convalida online di un lavoro dell'etichetta emancipata Lady Lovely in territorio belga.
Si insomma uno da Bruxelles organizza una cosa, prende dei musicisti dall'Italia e dal Belgio, va a suonare a Parigi. E' Parigi il committente, per capirci.

E poi?
E poi nulla, da quando ai belgi gli mandi l'accordo firmato dal committente in due giorni hai il budget disponibile. In regola.
Che poi, budget è una parola grossa, sono quattro soldi di un concerto delle balle, ma è proprio questo il punto.
E' proprio di quei quattro soldi che hanno bisogno quegli esseri spregevoli, inconcludenti, disorganizzati, senza un euro in tasca, buoni a nulla perditempo di cui parlavo ieri, per continuare a fare le cose in cui credono. Tipo dei concerti, o dei dischi, o delle mostre.
E quindi nulla, così è la vita, un po' per scelta un po' no, l'etichetta emancipata Lady Lovely in Italia era sempre e solo esistita nell'immaginario, nel senso che legalmente, pur avendo incontrato consulenti del lavoro, avvocati, e associazioni, non aveva trovato una collocazione adatta.
Da oggi invece Lady Lovely esiste anche legalmente, ed è una Activité, così la chiamano loro, Activité.
Ora, io da questa cosa non mi aspetto una svolta. Questo non farà di noi la nuova Sub Pop.
Ma se non altro, la prossima volta che avremo da pagare un ufficio stampa, potremo farlo dimostrando di avere avuto delle spese.
Ecco perché quell'Uno lì a destra è così importante.
Eppoi ci piace, il fatto di essere europei, e di fare le cose un po' la e un po' qua.



Con l'augurio che Lady Lovely possa farvi compagnia per molto tempo.

mercoledì 27 giugno 2012

La distinzione tra arte e patate

Questo post è difficilissimo da scrivere.
Uno perché non voglio attirarmi delle antipatie, due perché ho una fretta dell'ostia, e non è che posso stare a pensarci due ore oggi, a come scrivere questa cosa senza attirarmi delle antipatie.

Forse sapete, e se non lo sapete ve lo dico io adesso, che io sono italiano ma da qualche mese ormai abito in Belgio.
E forse sapete anche, e se non lo sapete ve lo dico io adesso pure questo, che io più o meno faccio delle cose che di solito fanno gli artisti. Non che io sia un artista, quelli sono degli esseri spregevoli, inconcludenti, disorganizzati, senza un euro in tasca, buoni a nulla perditempo, mangiapane a tradimento, no no, mica sono un artista, però insomma faccio delle cose da artista, suono, pubblico dei dischi, scrivo, c'è stato addirittura un tempo in cui dipingevo, mi occupo di cose così insomma, cose che in buona sostanza non servono a un cazzo.
Ecco, a me viene da pensare I colleghi della mia fidanzata, che abita in Belgio pure lei e quindi i suoi colleghi sono dei belgi, e non sono degli artisti, o meglio lo sono in un certo senso ma non fanno delle cose da artisti, insomma non sono degli esseri spregevoli, inconcludenti, disorganizzati, senza un euro in tasca, buoni a nulla perditempo, mangiapane a tradimento, insomma sono degli architetti, ecco loro, i colleghi della mia fidanzata, anche se non sono dei professionisti della musica sono sempre molto interessati, E dove suoni la prossima volta? mi chiedono, E quanto prendi a lezione? mi chiedono, E dove posso trovare i tuoi dischi? mi chiedono, e mi chiedono anche delle altre cose tutte di questo tipo qua.
Sempre lo stesso pensiero, quando vedo dei colleghi dell'amico che mi ha ospitato per dei mesi, Suoni? mi chiedono, allora ti mando mio figlio a lezione, oppure Suoni? mi chiedono, allora dovresti provare ad andare al Botanique che è molto bello.
Insomma tutte delle cose così che io le trovo molto belle ma non è che mi sembrino poi così speciali, al contrario, sono tutte delle cose che a me quando me le chiedono mi sembrano delle cose normalissime.
Poi in parallelo, mando la newsletter della mia etichetta Lady Lovely, che è l'etichetta con cui pubblico dei dischi di artisti italiani e stranieri, gli unici che si sono cancellati dalla mailing list l'ultima volta, l'ho visto dagli strumenti di analisi, sono due musicisti professionisti di Torino, la città in cui ho vissuto 35 anni.
Oltre a questo, poi devo prorpio andare, oltre a questo sono iscritto a un Gruppo su Facebook dove ci sono solo degli italiani a Bruxelles, che è un gruppo in cui si possono scambiare delle informazioni utili e delle curiosità, per tutti gli italiani che ora stanno a Bruxelles, così, per vedersi un po' e darsi un po' una mano.
Ad esempio su quel gruppo lì ho postato un video di Betzy, uno degli artisti della nostra etichetta, un video con una musica bellissima registrata a Bruxelles insieme a un musicista belga, ci siamo io e Betzy che camminiamo per le vie di Bruxelles, e di Bruges, e di Parigi, e beviamo delle birre, e suoniamo, Vediamo se riconoscete questi posi, ho chiesto, che siamo un'etichetta musicale indipendente italiana, ma facciamo anche delle cose in Belgio.
Non mi ha risposto nessuno.
Nessuno vuol dire nessuno, nemmeno uno.

C'è un Mi piace solo, uno solo, l'ha messo Giacomo Lariccia, che è un musicista italiano a Bruxelles da molti anni.
Allora, visto che il video durava solo un minuto, ed era pure bello, un po' devo ammetterlo, mi sono girati i coglioni.
Poi se hai pazienza e guardi meglio su quel Gruppo su Facebook dove ci sono solo degli italiani a Bruxelles, c'è una ragazza ha scritto, premettendo che il tema era "leggero" tra virgolette, ha scritto Qual'è il vostro parere sulle patatine fritte di Place Jourdan?
Ecco.
Lo sapete, quanti commenti ha quel post?
In quindici giorni eh, mica in due anni.
Volete saperlo?

Lo sapete quanti commenti ha un post sulle patatine fritte di Place Jourdan?
Novantacinque. 
Allora alla fine mi viene anche da pensare, Bruxelles o non Bruxelles, Siamo poi normali, noi italiani?