martedì 7 aprile 2009

storie di pane

oggi ho fatto colazione al bar, c’era La Stampa ho letto La Stampa.
c’è una rubrica al fondo, sulla Cronaca di Torino, si chiama Specchio dei tempi, i lettori se han delle lamentele o cosa, scrivono a Specchio dei tempi.
ho preso un croissant con la marmellata e una spremuta, la prima notizia su Specchio dei tempi era questa, mi faccio da solo una Cretive Commons e riporto tutto:

Una lettrice scrive:
“Controllando la spesa fatta al Crai di Bardonecchia il 30 marzo 2009 dopo una giornata di sci, abbiamo constatato (quando ormai eravamo in autostrada) di aver pagato un chilo di pane, se pur ai 5 cereali (come da scontrino allegato), ben 7,90 euro al chilo. se non si tratta d’uno sbaglio, sicuramente si tratta di un furto”.
SEGUE LA FIRMA


io ho preso un altro croissant alla marmellata, la seconda notizia su Specchio dei tempi era quest’altra:

Un lettore scrive:
“Come mai ci sono immigrati che vendono il loro pane, fatto chissà dove, sotto i portici di Porta Nuova? Tra l’altro, trasportato in borse da viaggio in barba alle più elementari norme di igiene. E naturalmente in barba al fisco”.
LUCA



io non so se è stata la marmellata o cosa, mi è subito venuto in mente che la direzione di un giornale la fanno anche le piccole cose. ci sono degli altri quotidiani un po’ più ironici che ogni tanto bazzico io, che secondo me avrebbero invertito l’ordine delle notizie, non per un ordine di importanza, ma per quella grottesca casualità che spiega le cose. come fa la casualità a spiegare le cose, direte voi, Fa, fa, non vi preoccupate che fa. nel senso che l’ordine di quelle notizie sarà stato messo forse a caso. ma non siamo mica in matematica, che invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia. siamo in linguistica, invertendo l’ordine degli addendi il risultato cambia eccome.


una volta, non c’entra niente, gli volevo anche scrivere a Specchio dei tempi. abitavo ad Abbadia Alpina di Pinerolo, la Telecom ci ha messo sei mesi a mettermi il telefono e l’adsl. una volta, esausto, avevo chiamato dal cellulare un centro assistenza di Torino alle 5 di mattina, uno 011, mica un numero verde, uno 011 per l’assistenza 24 ore su 24, e una tipa mi aveva detto, la seconda volta che spiegavo il mio problema, mi aveva detto Faccia così, vada in strada, prenda una puttana e si faccia fare un pompino. poi sento Pronto Polizia? la tipa dell’assistenza Telecom mi aveva mandato a puttane e poi aveva dirottato la chiamata alla centrale di polizia. questo io lo giuro su tutto me, sul mio pistolino, su tutte le mie chitarre, vedete un po’ voi. ne avevo parlato con un avvocato, l’avvocato mi aveva detto Cosa vuoi scrivere a Specchio dei tempi, finisce ancora che ti prendi poi una querela te, lascia perdere stai sereno è un pesce troppo grosso, e io ero stato sereno, solo mi era poi venuta l’ulcera.
quindi niente Specchio dei tempi.


tornando a oggi invece, diciamo che se io fossi stato il redattore di Specchio dei tempi, avrei fatto come su quei quotidiani un po’ più ironici che ogni tanto bazzico io, avrei fatto il mio Specchio dei tempi con le stesse notizie, ma in quest’ordine qua, che si rispondono da sole, si rispondono:

Un lettore scrive:
“Come mai ci sono immigrati che vendono il loro pane, fatto chissà dove, sotto i portici di Porta Nuova? Tra l’altro, trasportato in borse da viaggio in barba alle più elementari norme di igiene. E naturalmente in barba al fisco”.
LUCA

Una lettrice scrive:
“ Perchè controllando la spesa fatta al Crai di Bardonecchia il 30 marzo 2009 dopo una giornata di sci, abbiamo constatato (quando ormai eravamo in autostrada) di aver pagato un chilo di pane, se pur ai 5 cereali (come da scontrino allegato), ben 7,90 euro al chilo. se non si tratta d’uno sbaglio, sicuramente si tratta di un furto”.
SEGUE LA FIRMA

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