mercoledì 3 ottobre 2012

E mi chiedi chi erano i Beatles

Oggi volevo cominciare con una cosa che non c'entrava nulla, col post di oggi, poi mi sono ricreduto, ne faccio a meno.
E dire che mi sarebbe piaciuto, cominciare con una cosa che non c'entrava nulla.
Dopo però mi sono accorto, oltre al fatto che non c'entrava nulla, era anche un po' darsi la zappa sui piedi, che volevo parlare male di una categoria di persone, che se tutto va bene a un certo punto dovrò poi anche conviverci, con questa categoria di persone, in un futuro neppure troppo remoto, se tutto va bene. Che c'è della gente, io non lo so come fanno a pagarla, per dei lavori fatti così male.
C'è della gente lavora in un modo così approssimativo, che io non lo so, mi viene un nervoso, pensare che questi fanno dei lavori anche importanti, e mica da ieri, no, questi fanno dei lavori importanti da venti anni, cose del genere. I politici, direte voi, No, non sono solo i politici, quella persona lì in particolare che mi era venuta in mente questa mattina non c'entra nulla con la politica.

Ad ogni modo.
Domenica sono andato col mio nuovo amico Vincenzò, che poi sarebbe Vincenzo ma è belga, e tutti dicono Vincenzò, domenica sono andato col mio nuovo amico Vincenzò in un posto vicino a Charleroi che c'era una jam session, è poi finita che ho suonato Purple Haze di Jimi Hendrix, che era l'unica che sapevo suonare e cantare insieme, allora niente, mi sono tolto la ruggine dalle dita e la muffa dal palmo della mano e sono andato a suonare. E guarda te come è piccola la vita, Purple Haze l'avevamo suonata in quel concerto lì del primo maggio che dicevo nell'altro post.
Dopo mi hanno detto Bravò, bravò, fanne ancora una, io suonare e cantare insieme, non sapevo suonare e cantare insieme nient'altro, allora ho fatto un blues lento, lentissimo, quando l'ho finito dopo nessuno mi ha poi più detto niente.
Sono andato a bermi una birra si avvicina uno alto, Avevi un suono bellissimo, mi ha detto in francese, e io l'ho ringraziato. Poi mi ha detto, sempre in francese, Ma sei tu che suoni bene, quel suono lì sei tu che lo fai, e io l'ho ringraziato. Poi mi fa Ma sei italiano? E io, Sì, sono italiano.
L'ho capito dall'accento, mi ha detto, perché anche io ho origini italiane.
Ah bene, e di dove? gli ho chiesto io.
Da notare che parlavamo in francese, che lui l'italiano non lo sa, o comunque non lo voleva parlare.
La mia famiglia viene dal nord, mi ha detto.
Ah, ho fatto io, anche io, e da dove viene la tua famiglia?
Vicino a Torino.
Ah, anche io. E dove esattamente?
Vicino a Pinerolo.
Ah! Anche io, gli ho detto! E vicino a Pinerolo dove?
Tu non conosce, mi ha detto. Paese picòlo.
E dimmi!
Ma non conosce!
E dimmelo, cazzo!
Peroso Argentino.
...
Gli ho detto Ma te, tu lo sai che io abito a 5 minuti a piedi da Peroso Argentino, che ho lo studio lì, che siccome non ho la patente prendo sempre l'autobus, dove abito io non passa neppure l'autobus, vado sempre a piedi a prenderlo alla fermata di Peroso Argentino?
E lui aveva le lacrime agli occhi.

Dopo sono uscito a fumare una sigaretta, che io non fumo mai, ho cercato di iniziare a trentatré trentaquattro anni, sono ancora lì che cerco di iniziare, non mi viene mica molto naturale. Insomma sono uscito a provare a fumare una sigaretta, c'era un altro italiano, che aveva suonato il basso nella jam session, Ah Torino, mi ha detto, qualcuno dei Pooh è di Torino.
Guarda non lo so, gli ho detto.
L'unica cosa che so, a un certo punto c'ha suonato la chitarra uno di Torino si, Ludovico Vagnone, l'anno scorso mi pare, che guarda come è piccola la vita, è il chitarrista di cui ho parlato nell'altro post.
Poi riattacca mi fa No, no, il chitarrista è Dodi Battaglia.
Guarda non lo so, gli ho detto, l'unica cosa che so dei Pooh, è che l'anno scorso qualche concerto l'hanno fatto con Ludovico Vagnone alla chitarra.
Mi sembra strano, fa lui, il chitarrista è Dodi Battaglia.
Che Dodi Battaglia è di Torino, non è di Torino?
Garda non lo so, gli ho detto.
Ah no, è Facchinetti, è Roby Facchinetti, il tastierista, che è di Torino.
Guarda non lo so, gli ho detto.
Ah no, è D'Orazio, è Stefano D'Orazio, il batterista, che è di Torino.
Guarda non lo so, gli ho detto.
L'unica cosa che so, gli ho detto, oltre al fatto he l'anno scorso qualche concerto l'hanno fatto con Ludovico Vagnone alla chitarra, Ma a me mi sembra strano, mi ha fermato lui, Ho capito, gli ho risposto io, l'unica cosa che so oltre a quella, conosco il fonico che girava con loro venti anni fa, diceva che era una produzione grandissima, avevano due palchi, quando suonavano in una città, il secondo palco era già nella città dopo.
Chi, mi ha chiesto lui, il chitarrista?
No, il fonico.
Il tastierista?
Quello che fa i suoni. Quello che sta al mixer.
Ah, no niente allora non lo conosco.
Lo conosco io, gli ho detto, lui si che è di Torino.

Poi io nel frattempo la mia sigaretta l'avevo lasciata spegnere e riaccesa sette otto volte, finalmente era quasi finita, che fumare per me è una fatica, non sono mica abituato.
Allora lui guarda un po' me, poi guarda il cielo e poi mi fa Eh, io li ho visti cinque sei volte i Pooh.
Secondo me, per me, guarda per me secondo me, i Pooh sono come i Beatles.



Nessun commento: