giovedì 6 ottobre 2011

A proposito di Steve Jobs, dei Grandaddy e di mio nonno Aldo

Ci sono delle cose che hanno su di me un effetto molto forte.
Ci sono avvenimenti che sulla carta dovrebbero riguardarmi poco o niente, e invece all'atto pratico hanno degli effetti devastanti. Delle cose che accadono lontano e mi riguardano solo di striscio, eppure mi spaccano la vita. E queste cose mi colpiscono interiormente più di altre che invece mi riguardano molto più da vicino.
Io amavo mio nonno Aldo, lo amavo tantissimo, eppure ricordo bene di non avere versato neppure una lacrima al suo funerale. Non me ne intendo di psicologia, ma suppongo che questa discrepanza tra causa ed effetto abbia un nome e una spiegazione. Ad ogni modo non lo so, in analisi non ci sono mai andato, un po' per lo sbattimento, un po' per il prezzo e un po' ho sempre creduto, forse a torto, di potercela fare senza.
Resta il fatto che io ho pianto sinceramente alla notizia della morte di Steve Jobs, esattamente come quando si sciolsero i Grandaddy.
Addio, Steve. Ora non farmi dire cose banali.
Chissà poi perchè ho pianto per te e non per mio nonno.

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