in ordine di successo riscosso, dopo quello con su scritto Pollo ai peperoni, è piaciuto tantissimo l'aggiornamento di stato con su scritto Piedi freddi.
o che piacciono gli aggiornamenti di stato che iniziano con la lettera P.
oppure io non lo so, qual'è il trucco degli aggiornamenti di stato.
alcuni vanno tantissimo.
un mistero.
cose di un chitarrista della Val Germanasca e della sua etichetta emancipata che rispondeva al nome di Lady Lovely
mercoledì 14 gennaio 2009
domenica 11 gennaio 2009
il senso di colpa delle origini
poi mi faccio dei problemi, a volte, che non esistono.
un attimo prima non esistono, poi nel momento in cui me li facccio, diventano problemi.
ad esempio una volta avevo mandato un pacco al mio scrittore preferito, gli avevo mandato un cd del mio gruppo WAH Companion che si intitola Quasi tutto liscio.
perchè gliel’ho mandato? perchè era un dono.
han bisogno di spigazione, i doni? no.
una volta sul treno ho visto una ragazza molto carina, ho preso un foglietto nella borsa c’ho scritto Che carina! solo quello, Che carina! col punto esclamativo, e basta, niente firme, numeri di telefono, niente. poi siamo scesi dal treno l’ho inseguita Scusa, le ho detto, tieni questo è per te, le ho dato il bigliettino, le ho detto Buona giornata, Grazie, mi ha detto lei.
ecco, quel dono lì, aveva bisogno di una spiegazione? no.
poi ho scoperto sei mesi dopo che quella ragazza lì molto carina che avevo incontrato sul treno, era fidanzata da un sacco di anni con un mio amico, e stanno ancora insieme. qualche volta ci vediamo in giro, non ci siamo mai detti nulla di quella cosa lì del treno e del bigliettino.
era un dono e basta. non c’era mica niente sotto.
tornando a prima, perchè ho mandato un cd del mio gruppo WAH Companion che si intitola Quasi tutto liscio al mio scrittore preferito?
perchè secondo me quello è un bell’album, e l’ho fatto io, allora ho pensato, a me leggere quello scrittore lì mi fa stare talmente bene, gli mando in cambio della musica fatta da me, magari, sarebbe bello, magari lo fa stare bene.
che poi stare bene, Quasi tutto liscio non è che faccia stare proprio bene, però insomma è bello, secondo me delle emozioni te le può anche dare, un album come Quasi tutto liscio della WAH Companion.
poi gli ho anche scritto una mail, gli ho scritto Comunque io non faccio solo rock, faccio un po’ di tutto, il giorno che vuoi musicare delle robe, qualunque roba, un racconto, una poesia, un film, sappi che io mi ci dedico volentieri. anche se a me, a pensare come può venire una sua roba musicata, e soprattutto musicata da me, l’idea mi fa un po’ cagare, ma questo è secondario, e soprattutto non c’è motivo per cui lui lo sappia.
sempre il mio scrittore preferito bazzica, non ho capito in che misura ma alcuni dettagli mi fanno intendere in misura massiccia, lui bazzica anche in una rivista letteraria nata da poco che si trova anche in libreria distribuita da un editore interessante. questo è quello che dicono quelli della rivista sul loro sito della rivista, io in libreria invece non l’ho mai trovata. non l’ho mai neanche chiesta in effetti, che per me chiedere le cose in libreria è come chiedere indicazioni quando son per la strada, lo faccio solo se non posso farne a meno, che mi crea dell’ansia chiedere i libri, oppure le strade. mi vergogno.
comunque.
siccome adesso mi son messo in testa che voglio farne una versione cartacea, del Blog, che poi è una contraddizione in termini, ma insomma voglio pubblicare, mi son detto Chiediamo un po’ al nostro scrittore preferito come si fa a fare parte di quella rivista lì.
allora ho aperto l’applicazione Mail e ho scritto al mio scrittore preferito, gli ho scritto Ma se un musicista che scrive racconti brevi, che quello sono poi io, non gliel’ho specificato ma direi che si capiva, se questo musicista vuole pubblicare su quella rivista lì, pecca di presunzione?
adesso aspettiamo, vediamo se risponde.
poi ho schiacciato Invia, appena ho fatto Invia si son creati quei problemi che dicevo all’inizio, che prima non c’erano poi son diventati dei problemi.
ho cominciato a pensare Ma non è che adesso che ho chiesto una cosa su quella rivista, adesso lui pensa che prima gli ho mandato un cd, non è che adesso pensa che è uno scambio di favori che mi deve, che io ho cercato come dire di intortarlo, e che io mi aspetto che lui con me sia carino perchè gli ho fatto un dono?
ecco io penso che queste cose siano frutto di un senso di colpa ingiustificato riguardo alle mie origini, alle origini di mio padre, io penso che se di cognome facessi Pautasso, anzichè Catania, io penso che certe puttanate non mi verrebbero manco in mente.
un attimo prima non esistono, poi nel momento in cui me li facccio, diventano problemi.
ad esempio una volta avevo mandato un pacco al mio scrittore preferito, gli avevo mandato un cd del mio gruppo WAH Companion che si intitola Quasi tutto liscio.
perchè gliel’ho mandato? perchè era un dono.
han bisogno di spigazione, i doni? no.
una volta sul treno ho visto una ragazza molto carina, ho preso un foglietto nella borsa c’ho scritto Che carina! solo quello, Che carina! col punto esclamativo, e basta, niente firme, numeri di telefono, niente. poi siamo scesi dal treno l’ho inseguita Scusa, le ho detto, tieni questo è per te, le ho dato il bigliettino, le ho detto Buona giornata, Grazie, mi ha detto lei.
ecco, quel dono lì, aveva bisogno di una spiegazione? no.
poi ho scoperto sei mesi dopo che quella ragazza lì molto carina che avevo incontrato sul treno, era fidanzata da un sacco di anni con un mio amico, e stanno ancora insieme. qualche volta ci vediamo in giro, non ci siamo mai detti nulla di quella cosa lì del treno e del bigliettino.
era un dono e basta. non c’era mica niente sotto.
tornando a prima, perchè ho mandato un cd del mio gruppo WAH Companion che si intitola Quasi tutto liscio al mio scrittore preferito?
perchè secondo me quello è un bell’album, e l’ho fatto io, allora ho pensato, a me leggere quello scrittore lì mi fa stare talmente bene, gli mando in cambio della musica fatta da me, magari, sarebbe bello, magari lo fa stare bene.
che poi stare bene, Quasi tutto liscio non è che faccia stare proprio bene, però insomma è bello, secondo me delle emozioni te le può anche dare, un album come Quasi tutto liscio della WAH Companion.
poi gli ho anche scritto una mail, gli ho scritto Comunque io non faccio solo rock, faccio un po’ di tutto, il giorno che vuoi musicare delle robe, qualunque roba, un racconto, una poesia, un film, sappi che io mi ci dedico volentieri. anche se a me, a pensare come può venire una sua roba musicata, e soprattutto musicata da me, l’idea mi fa un po’ cagare, ma questo è secondario, e soprattutto non c’è motivo per cui lui lo sappia.
sempre il mio scrittore preferito bazzica, non ho capito in che misura ma alcuni dettagli mi fanno intendere in misura massiccia, lui bazzica anche in una rivista letteraria nata da poco che si trova anche in libreria distribuita da un editore interessante. questo è quello che dicono quelli della rivista sul loro sito della rivista, io in libreria invece non l’ho mai trovata. non l’ho mai neanche chiesta in effetti, che per me chiedere le cose in libreria è come chiedere indicazioni quando son per la strada, lo faccio solo se non posso farne a meno, che mi crea dell’ansia chiedere i libri, oppure le strade. mi vergogno.
comunque.
siccome adesso mi son messo in testa che voglio farne una versione cartacea, del Blog, che poi è una contraddizione in termini, ma insomma voglio pubblicare, mi son detto Chiediamo un po’ al nostro scrittore preferito come si fa a fare parte di quella rivista lì.
allora ho aperto l’applicazione Mail e ho scritto al mio scrittore preferito, gli ho scritto Ma se un musicista che scrive racconti brevi, che quello sono poi io, non gliel’ho specificato ma direi che si capiva, se questo musicista vuole pubblicare su quella rivista lì, pecca di presunzione?
adesso aspettiamo, vediamo se risponde.
poi ho schiacciato Invia, appena ho fatto Invia si son creati quei problemi che dicevo all’inizio, che prima non c’erano poi son diventati dei problemi.
ho cominciato a pensare Ma non è che adesso che ho chiesto una cosa su quella rivista, adesso lui pensa che prima gli ho mandato un cd, non è che adesso pensa che è uno scambio di favori che mi deve, che io ho cercato come dire di intortarlo, e che io mi aspetto che lui con me sia carino perchè gli ho fatto un dono?
ecco io penso che queste cose siano frutto di un senso di colpa ingiustificato riguardo alle mie origini, alle origini di mio padre, io penso che se di cognome facessi Pautasso, anzichè Catania, io penso che certe puttanate non mi verrebbero manco in mente.
giovedì 8 gennaio 2009
pollo ai peperoni
uno scrive dei racconti bellissimi non lo caga nessuno, poi scrive Pollo ai peperoni, ha un feedback micidiale quelle frase lì, su Facebook.
un successone. Pollo ai peperoni.
vediamo se funziona anche qua.
Pollo ai peperoni.
ecco.
adesso aspettiamo.
un successone. Pollo ai peperoni.
vediamo se funziona anche qua.
Pollo ai peperoni.
ecco.
adesso aspettiamo.
tre cose
una.
sai cosa è bello? quando arrivi a casa dopo dieci giorni che sei via, che arrivi alle undici di sera dopo che viaggi dall’ora di pranzo e hai preso due moment, quelle volte che per entrare in casa passi dal giardino la neve ti arriva sopra le ginocchia, che non capita mai, ma quelle volte capita, allora prendi un rastrello liberi un po’ il melo, il pesco, l’albicocco, il melograno, il kiwi, sembra quasi l’Eden solo con più neve, sai cosa è bello di quelle volte lì?
è bello che poi entri in casa ti togli gli anfibi, ti togli i pantaloni, ti togli l’impermeabile, ti togli il cappello, ti togli i guanti, ti togli le calze, ti togli il maglione, ti metti gli zoccoli di legno, apri il frigo c’è pieno di roba.
apri la credenza c’è pieno di roba anche nella credenza.
allora cominci a pensare Vediamo, cosa mi faccio...
potrei farmi un cavolo fritto... oppure potrei farmi un fico secco...
oppure mi faccio aria calda, o un corno inglese, una merda al vapore, un cazzo di niente, una minchia bollita, oppure mi faccio uno zero tondo, un uovo invisibile, oppure pane burro e marmellata però senza il pane e senza il burro, oppure latte coi cereali però senza il latte.
restano due possibilità una pasta alle quattro paste, come la chiamava Josh, oppure una minestrina col dado.
mi son poi fatto la minestrina.
due.
mio fratello è partito la settimana scorsa torna a fine mese, è andato a suonare in tutta Europa, fanno una roba tipo venti concerti in ventitrè giorni, una roba così.
suona il basso, mio fratello.
alla fine sta via quasi un mese in tutta Europa, prima mi è venuto da pensare Va bene la mamma, che sta un mese senza mamma, va bene il papà, che sta un mese senza papà, va bene io, che tanto non ci sentiamo mai, va bene la fidanzata, che vivono insieme devono stare un mese senza vedersi, va bene i pesci nell’acquario, che loro c’hanno i pesci nell’acquario, c’hanno anche l’anemone di mare che se cerchi sul dizionario ti dice di guardare Attìnia, comunque anche l’anemone sta nell’acquario, va bene il gatto, mo c’hanno pure un gatto, insomma va bene tutto, ma io prima mi sono chiesto Ma un mese senza Facebook, come cazzo fa?
tre.
c’era una mia fidanzata una volta, aveva un modo di dire che mi piaceva tantissimo. poi più che un modo di dire, era un modo di scrivere. che all’inizio quando stavamo insieme, o ancora prima quando non stavamo ancora insieme, ci scrivevamo tantissimo, e lei aveva questo modo di dire, questo modo di scrivere, insomma aveva questo intercalare che mi piaceva tantissimo.
forse mi ero innamorato di lei anche un po’ per quello, che quando chattavamo, che chattavamo spesso, oppure quando mi mandava delle mail al mio indirizzo di posta elettronica, lei ogni tanto se c’eran delle cose che si rendeva conto che erano un po’ così, ma che lei non ci poteva fare niente perchè eran più forti di lei, a un certo punto scriveva Eh oh.
solo quello. Eh oh.
e voleva dire tutto tipo appunto Eh oh, è così, prendi e porta a casa.
adesso non mi vengono degli esempi, ci dovrei pensare un po’ su. Eh oh.
tipo così.
allora l’altro giorno camminavo, son passato davanti a un’edicola, c’era uno di quei cosi che mettono per terra le edicole coi titoli dei giornali locali, quei triangoli che stanno in piedi da soli con dei gran titoli scritti.
c’era scritta una cosa cosa talmente bella che io per ricordarmela ho preso il mio telefono cellulare, potevo farci mille cose ormai, col mio telefono cellulare, per immortalare una frase. potevo farci una foto con la mia fotocamera digitale principale, che ha una definizione di un sacco di megapixel. potevo farci una foto con la mia fotocamera digitale secondaria, che ha una definizione di pochi megapixel. potevo farci un filmato, potevo farci. potevo scrivermi un sms. potevo scrivere una nota sull’agenda digitale. invece no, alla fine ho usato Registratore, un piccolo software che registra dal microfono incorporato, un po’ come faceva quella vecchia utility di windows un sacco di anni fa, si chiamava Registratore di suoni, non so mica se esiste ancora. alla fine ho registrato la mia frase sembravo un manager.
poi combinazione arrivo a casa trovo questa mia ex fidanzata in chat, non la trovo mai, questa volta invece si, e le dico Senti un po’ devo scrivere una cosa ma devo assolutamente sapere, quando uno dice Eh oh, poi come lo scrive? Cioè tu come lo scrivevi, che come lo scrivevi tu era perfetto rendeva benissimo l’idea di tutto quello che volevi dire?
e lei mi ha scritto Eh oh.
Va bene grazie, le ho scritto io, Non sapevo se ci volevano le acca, se ce ne andava una sola, la prima, la seconda, o tutte e due.
No perchè ti spiego, adesso poi scrivo un pezzo perchè prima son passato davanti a un’edicola, c’era uno di quei cosi che mettono per terra le edicole coi titoli dei giornali locali, quei triangoli che stanno in piedi da soli con dei gran titoli scritti.
c’era scritto
Rapinato del Rolex mentre porta a spasso il cane.
a me mi è venuto da dire, bello forte, Eh oh.
sai cosa è bello? quando arrivi a casa dopo dieci giorni che sei via, che arrivi alle undici di sera dopo che viaggi dall’ora di pranzo e hai preso due moment, quelle volte che per entrare in casa passi dal giardino la neve ti arriva sopra le ginocchia, che non capita mai, ma quelle volte capita, allora prendi un rastrello liberi un po’ il melo, il pesco, l’albicocco, il melograno, il kiwi, sembra quasi l’Eden solo con più neve, sai cosa è bello di quelle volte lì?
è bello che poi entri in casa ti togli gli anfibi, ti togli i pantaloni, ti togli l’impermeabile, ti togli il cappello, ti togli i guanti, ti togli le calze, ti togli il maglione, ti metti gli zoccoli di legno, apri il frigo c’è pieno di roba.
apri la credenza c’è pieno di roba anche nella credenza.
allora cominci a pensare Vediamo, cosa mi faccio...
potrei farmi un cavolo fritto... oppure potrei farmi un fico secco...
oppure mi faccio aria calda, o un corno inglese, una merda al vapore, un cazzo di niente, una minchia bollita, oppure mi faccio uno zero tondo, un uovo invisibile, oppure pane burro e marmellata però senza il pane e senza il burro, oppure latte coi cereali però senza il latte.
restano due possibilità una pasta alle quattro paste, come la chiamava Josh, oppure una minestrina col dado.
mi son poi fatto la minestrina.
due.
mio fratello è partito la settimana scorsa torna a fine mese, è andato a suonare in tutta Europa, fanno una roba tipo venti concerti in ventitrè giorni, una roba così.
suona il basso, mio fratello.
alla fine sta via quasi un mese in tutta Europa, prima mi è venuto da pensare Va bene la mamma, che sta un mese senza mamma, va bene il papà, che sta un mese senza papà, va bene io, che tanto non ci sentiamo mai, va bene la fidanzata, che vivono insieme devono stare un mese senza vedersi, va bene i pesci nell’acquario, che loro c’hanno i pesci nell’acquario, c’hanno anche l’anemone di mare che se cerchi sul dizionario ti dice di guardare Attìnia, comunque anche l’anemone sta nell’acquario, va bene il gatto, mo c’hanno pure un gatto, insomma va bene tutto, ma io prima mi sono chiesto Ma un mese senza Facebook, come cazzo fa?
tre.
c’era una mia fidanzata una volta, aveva un modo di dire che mi piaceva tantissimo. poi più che un modo di dire, era un modo di scrivere. che all’inizio quando stavamo insieme, o ancora prima quando non stavamo ancora insieme, ci scrivevamo tantissimo, e lei aveva questo modo di dire, questo modo di scrivere, insomma aveva questo intercalare che mi piaceva tantissimo.
forse mi ero innamorato di lei anche un po’ per quello, che quando chattavamo, che chattavamo spesso, oppure quando mi mandava delle mail al mio indirizzo di posta elettronica, lei ogni tanto se c’eran delle cose che si rendeva conto che erano un po’ così, ma che lei non ci poteva fare niente perchè eran più forti di lei, a un certo punto scriveva Eh oh.
solo quello. Eh oh.
e voleva dire tutto tipo appunto Eh oh, è così, prendi e porta a casa.
adesso non mi vengono degli esempi, ci dovrei pensare un po’ su. Eh oh.
tipo così.
allora l’altro giorno camminavo, son passato davanti a un’edicola, c’era uno di quei cosi che mettono per terra le edicole coi titoli dei giornali locali, quei triangoli che stanno in piedi da soli con dei gran titoli scritti.
c’era scritta una cosa cosa talmente bella che io per ricordarmela ho preso il mio telefono cellulare, potevo farci mille cose ormai, col mio telefono cellulare, per immortalare una frase. potevo farci una foto con la mia fotocamera digitale principale, che ha una definizione di un sacco di megapixel. potevo farci una foto con la mia fotocamera digitale secondaria, che ha una definizione di pochi megapixel. potevo farci un filmato, potevo farci. potevo scrivermi un sms. potevo scrivere una nota sull’agenda digitale. invece no, alla fine ho usato Registratore, un piccolo software che registra dal microfono incorporato, un po’ come faceva quella vecchia utility di windows un sacco di anni fa, si chiamava Registratore di suoni, non so mica se esiste ancora. alla fine ho registrato la mia frase sembravo un manager.
poi combinazione arrivo a casa trovo questa mia ex fidanzata in chat, non la trovo mai, questa volta invece si, e le dico Senti un po’ devo scrivere una cosa ma devo assolutamente sapere, quando uno dice Eh oh, poi come lo scrive? Cioè tu come lo scrivevi, che come lo scrivevi tu era perfetto rendeva benissimo l’idea di tutto quello che volevi dire?
e lei mi ha scritto Eh oh.
Va bene grazie, le ho scritto io, Non sapevo se ci volevano le acca, se ce ne andava una sola, la prima, la seconda, o tutte e due.
No perchè ti spiego, adesso poi scrivo un pezzo perchè prima son passato davanti a un’edicola, c’era uno di quei cosi che mettono per terra le edicole coi titoli dei giornali locali, quei triangoli che stanno in piedi da soli con dei gran titoli scritti.
c’era scritto
Rapinato del Rolex mentre porta a spasso il cane.
a me mi è venuto da dire, bello forte, Eh oh.
venerdì 2 gennaio 2009
è l’idea, che conta. del pompino.
una roba che mi fa tristezza è quando le ragazze che frequento mettono un veto anticipato sull’esito della serata.
tempo fa frequentavo una ragazza, c’eran delle volte, tipo alle feste, oppure ai concerti, oppure quando facevamo tardissimo con degli amici, oppure eravamo in città in qualche locale, quelle volte lì, non tutte, ma alcune di quelle volte lì lei metteva il veto anticipato e diceva Oh, dopo a casa io dormo eh!
io questa cosa non l’ho mai capita continuo a non capirla.
come si fa a mettere un veto anticipato, io non lo capisco. a me non viene, da mettere dei veti anticipati su delle questioni così.
Oh, dopo a casa io dormo eh!
mi vien da dire Ma che ne sai, aspetta, vediamo, magari dormiamo, magari no.
invece no. categorico. Io dormo, come dire Io dormo, Te, fai un po’ quello che vuoi, se vuoi leggere, se vuoi suonare la chitarra, se vuoi farti una sega.
prima di quella ragazza lì frequentavo un’altra ragazza, c’eran delle volte, tipo
quando facevamo tardissimo con degli amici, oppure alle feste, oppure eravamo in città in qualche locale, oppure ai concerti, quelle volte lì, non tutte, ma alcune di quelle volte lì anche lei metteva il veto anticipato e diceva Oh, dopo a casa io dormo eh!
che da un lato, se vogliamo vederne il lato bello, magari vuol anche dire che non è una cosa da nulla, non è una cosa sbrigativa ma è una cosa impegnativa, che ci si impiega del tempo e delle energie, e un po’ magari questa cosa mi fa anche onore.
dall’altra io questa cosa non l’ho mai capita continuo a non capirla.
ad esempio che ne so, è capodanno, son le 3 di mattina, sei casa di amici tutti attorno alla tavola, una bottiglia di grappa che gira, il camino acceso, c’è una bella atmosfera in quel momento lì, e in quel momento lì, che c’è una bella atmosfera, la ragazza che frequenti ti fa, davanti a tutti, Oh, dopo a casa io dormo eh!
a parte che i tuoi amici non dicono nulla perchè magari anche loro han frequentato delle ragazze che alle feste dicevano che dopo loro a casa dormivano, però a vederti dal di fuori, diresti Madonna che tristezza.
invece a vederti dal di dentro pensi anche la stessa cosa, Madonna che tristezza.
è che a me questa cosa del veto anticipato mi suona grottesca. oltre al fatto che mi scende subito tutta la grappa e mi girano i coglioni quando mi scende subito tutta la grappa, che magari c’avevo lavorato due ore, a farmi salire la grappa.
ma indipendentemente dalla grappa questa cosa mi suona grottesca, esattamente come sarebbe grottesco il contrario.
ad esempio che ne so, è capodanno, son le 3 di mattina, sei casa di amici, tutti attorno alla tavola, una bottiglia di grappa che gira, il camino acceso, c’è una bella atmosfera in quel momento lì, e in quel momento lì, che c’è una bella atmosfera, ti giri verso la ragazza che frequenti e le fai, davanti a tutti, Oh, dopo a casa si scopa eh!
grottesco rimane grottesco, ma a dover scegliere, almeno questa versione non è triste. a vederti dal di fuori, diresti Madonna che che coppia.
invece a vederti dal di dentro pensi anche la stessa cosa, Madonna che coppia.
comunque.
la ragazza che frequentavo ancora prima invece, lei no, lei era l’oppsto.
c’eran delle volte, tipo ai concerti, oppure alle feste, oppure eravamo in città in qualche locale, oppure quando facevamo tardissimo con degli amici, quelle volte lì, non tutte, ma alcune di quelle volte lì lei mi diceva Catania, dopo a casa ti faccio un bel pompino.
non lo diceva davanti a tutti, me lo diceva a me.
e io lo trovavo bellissimo.
poi arrivavamo a casa in effetti mi faceva un bel pompino.
ma non è neanche tanto quello. che non sarà una manciata di pompini a cambiarmi il senso della vita. è l’idea, che conta.
sicuramente sarà anche capitato che una volta dopo aver detto Catania, dopo a casa ti faccio un bel pompino, in realtà ci siamo poi addormentati.
così come sicuramente sarà anche capitato che una volta dopo aver detto
Oh, dopo a casa io dormo eh, in realtà abbiam poi fatto l’amore tantissimo.
solo che è l’idea che conta, più che una manciata di pompini.
la S. mi diceva Catania, dopo a casa ti faccio un bel pompino, a me mi è rimasta quella sensazione lì, che la S. quando tornavamo a casa mi facava dei bei pompini.
è una sensazione molto bella.
secondo me, è merito delle parole. anche di tutto il resto, ma più delle parole. sono importanti, le parole.
tempo fa frequentavo una ragazza, c’eran delle volte, tipo alle feste, oppure ai concerti, oppure quando facevamo tardissimo con degli amici, oppure eravamo in città in qualche locale, quelle volte lì, non tutte, ma alcune di quelle volte lì lei metteva il veto anticipato e diceva Oh, dopo a casa io dormo eh!
io questa cosa non l’ho mai capita continuo a non capirla.
come si fa a mettere un veto anticipato, io non lo capisco. a me non viene, da mettere dei veti anticipati su delle questioni così.
Oh, dopo a casa io dormo eh!
mi vien da dire Ma che ne sai, aspetta, vediamo, magari dormiamo, magari no.
invece no. categorico. Io dormo, come dire Io dormo, Te, fai un po’ quello che vuoi, se vuoi leggere, se vuoi suonare la chitarra, se vuoi farti una sega.
prima di quella ragazza lì frequentavo un’altra ragazza, c’eran delle volte, tipo
quando facevamo tardissimo con degli amici, oppure alle feste, oppure eravamo in città in qualche locale, oppure ai concerti, quelle volte lì, non tutte, ma alcune di quelle volte lì anche lei metteva il veto anticipato e diceva Oh, dopo a casa io dormo eh!
che da un lato, se vogliamo vederne il lato bello, magari vuol anche dire che non è una cosa da nulla, non è una cosa sbrigativa ma è una cosa impegnativa, che ci si impiega del tempo e delle energie, e un po’ magari questa cosa mi fa anche onore.
dall’altra io questa cosa non l’ho mai capita continuo a non capirla.
ad esempio che ne so, è capodanno, son le 3 di mattina, sei casa di amici tutti attorno alla tavola, una bottiglia di grappa che gira, il camino acceso, c’è una bella atmosfera in quel momento lì, e in quel momento lì, che c’è una bella atmosfera, la ragazza che frequenti ti fa, davanti a tutti, Oh, dopo a casa io dormo eh!
a parte che i tuoi amici non dicono nulla perchè magari anche loro han frequentato delle ragazze che alle feste dicevano che dopo loro a casa dormivano, però a vederti dal di fuori, diresti Madonna che tristezza.
invece a vederti dal di dentro pensi anche la stessa cosa, Madonna che tristezza.
è che a me questa cosa del veto anticipato mi suona grottesca. oltre al fatto che mi scende subito tutta la grappa e mi girano i coglioni quando mi scende subito tutta la grappa, che magari c’avevo lavorato due ore, a farmi salire la grappa.
ma indipendentemente dalla grappa questa cosa mi suona grottesca, esattamente come sarebbe grottesco il contrario.
ad esempio che ne so, è capodanno, son le 3 di mattina, sei casa di amici, tutti attorno alla tavola, una bottiglia di grappa che gira, il camino acceso, c’è una bella atmosfera in quel momento lì, e in quel momento lì, che c’è una bella atmosfera, ti giri verso la ragazza che frequenti e le fai, davanti a tutti, Oh, dopo a casa si scopa eh!
grottesco rimane grottesco, ma a dover scegliere, almeno questa versione non è triste. a vederti dal di fuori, diresti Madonna che che coppia.
invece a vederti dal di dentro pensi anche la stessa cosa, Madonna che coppia.
comunque.
la ragazza che frequentavo ancora prima invece, lei no, lei era l’oppsto.
c’eran delle volte, tipo ai concerti, oppure alle feste, oppure eravamo in città in qualche locale, oppure quando facevamo tardissimo con degli amici, quelle volte lì, non tutte, ma alcune di quelle volte lì lei mi diceva Catania, dopo a casa ti faccio un bel pompino.
non lo diceva davanti a tutti, me lo diceva a me.
e io lo trovavo bellissimo.
poi arrivavamo a casa in effetti mi faceva un bel pompino.
ma non è neanche tanto quello. che non sarà una manciata di pompini a cambiarmi il senso della vita. è l’idea, che conta.
sicuramente sarà anche capitato che una volta dopo aver detto Catania, dopo a casa ti faccio un bel pompino, in realtà ci siamo poi addormentati.
così come sicuramente sarà anche capitato che una volta dopo aver detto
Oh, dopo a casa io dormo eh, in realtà abbiam poi fatto l’amore tantissimo.
solo che è l’idea che conta, più che una manciata di pompini.
la S. mi diceva Catania, dopo a casa ti faccio un bel pompino, a me mi è rimasta quella sensazione lì, che la S. quando tornavamo a casa mi facava dei bei pompini.
è una sensazione molto bella.
secondo me, è merito delle parole. anche di tutto il resto, ma più delle parole. sono importanti, le parole.
mercoledì 31 dicembre 2008
pensa te
pensa te se uno va qualche giorno in riviera deve avere due chiavette USB come modem, e un telefono con un contratto internet, vale a dire 3 modem e 3 contratti, pensa te se uno deve avere 3 modem e 3 contratti e non riuscire a connettersi.
che uno va via qualche giorno per le feste Poi lavoro un po', pensa, Tanto c'ho la chiavetta.
invece no.
invece succedono subito dei puttanai dalla prima mezza giornata che uno è via, che la connessione servirebbe subito, mai stata così urgente.
e uno c'ha 3 modem e 3 contratti non riesce a connettersi.
mica per colpa sua. perchè non funzionano.
deve andare nelle librerie anarchiche e dire Scusa mi ospiti mi metto sul divano lavoro un po', e la libreria anarchica dice Ma certo figurati, mettiti comodo.
fortuna che ci son le librerie anarchiche che se era per i gestori di telefonia mobile, io non lo so.
volevo dire una cosa a tutti i gestori di telefonia mobile.
le mie parole per l'anno che verrà numero 2009 sono queste: Andate a cagare.
che uno va via qualche giorno per le feste Poi lavoro un po', pensa, Tanto c'ho la chiavetta.
invece no.
invece succedono subito dei puttanai dalla prima mezza giornata che uno è via, che la connessione servirebbe subito, mai stata così urgente.
e uno c'ha 3 modem e 3 contratti non riesce a connettersi.
mica per colpa sua. perchè non funzionano.
deve andare nelle librerie anarchiche e dire Scusa mi ospiti mi metto sul divano lavoro un po', e la libreria anarchica dice Ma certo figurati, mettiti comodo.
fortuna che ci son le librerie anarchiche che se era per i gestori di telefonia mobile, io non lo so.
volevo dire una cosa a tutti i gestori di telefonia mobile.
le mie parole per l'anno che verrà numero 2009 sono queste: Andate a cagare.
lunedì 22 dicembre 2008
23-12-08
domani la WAH Companion fa una roba in piazza vittorio a torino alle 21 in punto.
non so bene cosa, dopo quando lo capisco ve lo dico. tipo acustiche nel fuzz e batterie elettroniche nel fuzz.
non so bene cosa, dopo quando lo capisco ve lo dico. tipo acustiche nel fuzz e batterie elettroniche nel fuzz.
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