venerdì 15 giugno 2012

Il buon blogger si vede dal mattino

 Ieri parlavo con un tipo che di mestiere scrive, a un certo punto gli ho detto Anche io scrivo, ho un blog da un sacco di anni, l'unica cosa non sono costante.
Male, mi dice il tipo che di mestiere scrive, un blogger deve scrivere sempre, tutti i giorni.
Tutti i giorni? gli chiedo io, ma io a scrivere una roba sono capace di metterci tre ore, scrivere tutti i giorni diventa impegnativo, per uno che non è come te che scrive di mestiere.
Bisogna avere disciplina, mi dice il tipo che di mestiere scrive. E tu, ce l'hai la disciplina?
Io cosa? gli dico con una faccia che a ripensarci adesso poteva anche essere la faccia del babbeo.
La disciplina. Tu, ce l'hai la disciplina?
Disciplina proprio disciplina no.
Forse a ben cercare potrei avere qualcosa dei Disciplinatha, ma non ci metterei la mano sul fuoco neppure su quello.
Disciplina ognuno c'ha la sua, io ad esempio, mi dice il tipo che di mestiere scrive, il mio blog lo scrivo la mattina presto, faccio colazione con mio figlio e parliamo, che è importante parlare, poi quando lui esce per andare a scuola, io attacco subito a scrivere, al più tardi alle nove il pezzo è in rete. Ma non è per forza così che devi fare tu.
Tu ce l'hai un figlio? Mi chiede.
No.
Vedi?

Allora io questa mattina ho messo la sveglia presto, sono andato in cucina, ho preparato la colazione per me e mio figlio, che io non ce l'ho, un figlio, ma volevo vedere se questa cosa funzionava, e ho preparato la colazione per tutti e due.
Ho scaldato un po' il latte, non troppo perché poi se bolle a mio figlio il latte non gli va più bene, ho tagliato delle fette di pane, ho preso il burro e la marmellata dal frigo, ho sbucciato una mela ne ho fatto tutte delle barchette e le ho messe bene bene su un piattino, sembrava la flotta del pirata Barbanera.
Allora poi ho chiamato mio figlio, Oh, gli ho urlato, è pronto non fartelo ripetere cento volte!
Ci siamo seduti a fare colazione, io gli ho parlato di tutte le cose che avevo fatto durante la settimana, che si vede proprio che parlare fa bene. A un certo punto prende una barchetta, sceglie quella più centrale di tutte, poi mugugna qualcosa su una flotta spaziale.
Cosa hai detto? gli chiedo.
Niente, fa lui.
No, adesso mi dici cosa hai detto.
Ho detto che è la flotta spaziale.
Lo vedi che sei ignorante, gli dico, non lo vedi che che è la flotta del pirata Barbanera?
Per me era una flotta spaziale.
Ma non lo vedi che sono delle barchette? Eh? Non lo vedi che sono delle barche?
Mi ha detto di no, che infatti secondo lui non galleggiavano mica, quei pezzi di mela, mentre volare potevano volare velocissimi, e se volevo mi faceva vedere anche subito come volavano, gli ho detto che ci credevo e andava bene così.
Alle otto meno venti siamo usciti sulla strada, poco dopo è passato l'autobus, ho ficcato mio figlio sull'autobus.
Appena l'autobus è ripartito ho picchiato sul finestrino dove era seduto lui, Era il pirata Barbanera! gli ho urlato fortissimo, che anche quelli per strada mi hanno guardato come se avessi detto qualcosa di brutto.
Mentre mettevo a posto la colazione, ho ancora trovato una barchetta dietro la tazza, probabilmente un disertore, me lo sono mangiato.
Poi mi sono messo a scrivere, adesso sono le nove meno venti, sta a vedere che per le nove il pezzo è in rete.
Questa cosa della disciplina, aveva ragione il tipo che di mestiere scrive, uno per essere un blogger deve avere un figlio.

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